“Occorre una verifica approfondita sull’applicazione del codice Vigna in Sicilia. Per la prevenzione di infiltrazioni criminali e per una maggiore trasparenza nella pubblica amministrazione regionale va attuata la legge 190 del 2012 che prevede la rotazione del personale dirigenziale per evitare la sedimentazione in ruoli apicali e di fulcro. La mancata attuazione del Codice Vigna contrasta con situazioni che mantengono nel medesimo incarico dirigenziale soggetti anche per più di sei anni, ricorrendo a procedure ed alchimie burocratiche non sempre lineari e sovente elusive del codice stesso. Atteso che il governo Crocetta si è battuto sin dall’inizio contro meccanismi che impediscono l’ammodernamento della macchina amministrativa regionale, combattendo talvolta le resistenze degli stessi dirigenti restii a subire rotazioni dai loro uffici abituali, va verificato con estrema urgenza ed attenzione ogni caso specifico che appalesa una violazione della norma ‘manifesto’ voluta dall’ex assessore Caterina Chinnici. Va eseguito pertanto dalla presidenza della Regione uno screening attento di tutte le situazioni di incompatibilità già in atto e andranno monitorate tutte le nomine in scadenza affinchè si eviti di perseverare nella inadempienza.
Parimenti vanno resi pubblici i curriculum vitae di tutti i dirigenti che partecipano ai bandi, sia interni che esterni, per eseguire un’accurata analisi comparativa che sia preventiva degli stessi curricula, relativa all’anzianità di servizio, alle attitudini lavorative, onde evitare i continui interventi dei tribunali del lavoro e dei Tar che molto spesso stravolgono le decisioni e le nomine del governo e dei dirigenti generali”. Lo affermano i deputati del Patto dei Democratici per le riforme Giuseppe Picciolo, Michele Cimino, Pippo Gianni, Marcello Greco, Salvo Lo Giudice e Edy Tamajo, firmatari di un’apposita interrogazione parlamentare urgente (2141 del 30 giu 2014) al presidente della Regione.