Economia

Draghi affonda il Superbonus: chi tuona oggi ha scritto una legge senza controlli

Il governo Draghi è al lavoro sul Superbonus per trovare un equilibrio tra lotta alle frodi e necessità dell’economia. Per evitare che i cantieri si blocchino e per salvaguardare allo stesso tempo lo spirito della norma anti-truffe l’ipotesi più probabile è quella di consentire le cessioni multiple solo a enti e istituti finanziari che sono vigilati da Banca d’Italia. Una decisione dovrebbe arrivare in un Consiglio dei ministri della prossima settimana. 

“Il Superbonus si è fermato non per gli ostacoli sulla cessione dei crediti ma per i sequestri deliberati dalla magistratura a fronte di situazioni fraudolente che hanno raggiunto importi di 2,3 miliardi e le somme oggetto di controllo sono molto più alte” ha detto il premier Mario Draghi, rimarcando che “l’un per cento è il contributo che l’edilizia ha dato alla crescita ma senza superbonus l’edilizia funziona lo stesso”. Poi una frecciata anche ai 5stelle. “Quelli che più tuonano oggi sulla necessità di proseguire e che le frodi non contano e bisogna andare avanti sono gli stessi che hanno scritto una legge dove è stato possibile fare quello che si è fatto senza controlli – ha puntellato Draghi -. Questa situazione si è creata perché si è costruito un sistema che prevedeva pochissimi controlli”.

Nell’attuale situazione “l’importante è che si riprenda l’attività, che tutti gli intermediari tornino ad accettare le richieste e che il mercato riparta in modo più sicuro di prima però”, ha detto invece il ministro dell’Economia, Daniele Franco. “Osservazione, controllo ex ante dell’Agenzia delle entrate, limiti al numero di cessioni dei crediti, vanno tutti nella direzione di assicurare certezza agli operatori – ha aggiunto -. Quindi massima priorità a far funzionare questo meccanismo ma deve funzionare in condizioni di certezza che aiuteranno il sistema a funzionare meglio”.

“Draghi sbaglia due volte quando parla di truffe in edilizia: la prima perché fa di tutta un’erba un fascio confondendo il Superbonus con gli altri bonus. La seconda perché riconduce tutte le truffe al solo Superbonus 110%”. Lo afferma Riccardo Fraccaro, deputato del Movimento 5 stelle. “Come confermato dal Ministro Franco le truffe sono quasi esclusivamente relative ad altri bonus, non riguardano se non in minima parte il Superbonus, proprio perché prevede asseverazioni e controlli. Alla luce di queste dichiarazioni viene meno ogni alibi. Il governo lavori subito per far ripartire i cantieri del Superbonus bloccato ormai da troppo”.

“Attribuire i 2,3 miliardi di frodi al Superbonus è semplicemente una falsità – hanno riferito fonti del MoVimento Cinque Stelle -. Giusto ieri la Guardia di finanza ha confermato, depositando i suoi dati al Senato, che rispetto al totale delle frodi riguardanti i bonus edilizi quelle che coinvolgono il Superbonus sono il 3%. Oggi invece in conferenza stampa si è tornato a parlare di truffe per miliardi salvo sottolineare, da parte del ministro Franco, che `i bonus falsificati riguardano poco il 110`. È evidente che è arrivato il momento di sgomberare il campo da ogni equivoco: per questo alla ripresa dei lavori parlamentari chiederemo un`informativa urgente del ministro dell`Economia e delle Finanze per mettere un punto fermo alla questione e avere dati certi sull`entità delle truffe in relazione a ogni singola tipologia di incentivo”. 

Di “un quadro preoccupante” nel quale la criminalità organizzata non ha avuto difficoltà ad insinuarsi ha parlato infine il direttore dell’Agenzia delle entrate, Ernesto Maria Ruffini, che è stato audito in parlamento, descrivendo la situazione che si è creata negli ultimi mesi intorno al boom dei bonus edilizi, a partire proprio dal Superbonus e ha fornito un dato monstre: 4,4 miliardi di crediti inesistenti individuati da Agenzia delle entrate e Guardia di finanza.

Segui ilfogliettone.it su facebook
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Se avete correzioni, suggerimenti o commenti scrivete a redazione@ilfogliettone.it
Condividi
Pubblicato da