Il presidente del Consiglio Mario Draghi ha passato la giornata a Palazzo Chigi, al lavoro sulla manovra che vuol portare in Consiglio dei ministri entro giovedì, prima dell’arrivo dei capi di Stato e di governo che sabato e domenica parteciperanno al Summit G20 all’Eur. Il nodo principale da sciogliere è quello delle pensioni. Assodato che Quota 100, in scadenza, non sarà rinnovata, c’è da trovare un accordo per decidere il riassetto del sistema pensionistico. “No al ritorno alla Fornero” è la parola d’ordine del segretario della Lega Matteo Salvini, arrivato ieri nel tardo pomeriggio a Palazzo Chigi per vedere Draghi, accompagnato dal sottosegretario al Mef Federico Freni e dal responsabile Lavoro Claudio Durigon.
La Lega, assicurano fonti del partito, è “al lavoro sul ‘salva pensioni'”. Una delle ipotesi che era stata presentata dal governo prevede un passaggio a Quota 102 il prossimo anno, per crescere poi fino a Quota 104 dal 2023. Una proposta che vede “fortemente contrari” gli industriali di Carlo Bonomi, ma anche i sindacati, che sono stati convocati oggi alle 18 da Draghi. Dopo che nei giorni scorsi il leader Cgil Maurizio Landini aveva parlato di una “mezza presa in giro” a proposito di Quota 102 e 104, ieri è stato Pierpaolo Bombardieri (Uil) a chiedere una “riforma strutturale” concertata con i sindacati. Da parte sua il Pd dice no a Quota 100, invitando a puntare su Opzione donna e sul pensionamento anticipato per le categorie usuranti.
Una gradualità nei prepensionamenti “in base alla gravosità dei lavori” è quella che chiede anche il leader del M5s Giuseppe Conte, che oggi ha visto a pranzo il segretario del Pd Enrico Letta. Proprio Conte ha però aperto un altro fronte sulla manovra, quello del cashback che il suo secondo governo aveva introdotto come una delle misure simbolo. “E’ il tempo di riattivare il cashback, una misura che può essere rivista ma è essenziale per contrastare l’evasione e incrementare i pagamenti digitali e quindi i consumi a beneficio dei negozi delle nostre città”, scrive su Facebook il leader M5s, mentre uno dei suoi neo-vice Michele Gubitosa chiede al premier di “rispettare gli impegni” presi.
Nella maggioranza, però, la battaglia per il cashback trova pochissimi consensi. Altre questioni da sciogliere riguardano il superbonus 110% (con un pressing del M5s, ma anche degli altri partiti per evitare limitazioni) e il reddito di cittadinanza. Ma la partita più difficile resta quella sulle pensioni. Tecnici e partiti sono al lavoro per cercare una mediazione prima di giovedì.