Mario Draghi aspetta gli ultimi dati aggiornati sulla pandemia e la diffusione della variante omicron in Italia, ma sembra ormai scontato che giovedì il governo deciderà una “stretta” delle misure contro il Covid, in vista delle festività di Natale e Capodanno. Il premier ne ha parlato oggi nel corso della conferenza stampa con il cancelliere tedesco Olaf Scholz, che ha elogiato l’Italia come “esempio luminoso” da seguire per la campagna vaccinale. Complimenti graditi da Draghi, per il quale però “ancora c’è da lavorare e da essere attenti”. I dati, del resto, sono ancora in crescita. Nelle ultime 24 ore i nuovi contagiati sono stati 16.213, con 137 decessi (+40) e un tasso di positività in crescita al 4,8% (+0,5%). Per questo giovedì è già fissata a Palazzo Chigi una cabina di regia. “Passeremo in rassegna eventuali provvedimenti da prendere per le festività. Nulla è stato deciso, la decisione sarà presa sulla base dei dati dell’ultimo sequenziamento”, ha spiegato il presidente del Consiglio, aggiungendo che la priorità è “procedere con la massima velocità alla terza somministrazione di vaccino”.
Tra le ipotesi sul tavolo, secondo quanto si apprende, ci sono l’uso nelle mascherine all’aperto nelle zone a rischio di assembramenti, la riduzione del tempo di validità del Green-pass (fra 5 e 7 mesi contro gli attuali 9). Dovrebbe esserci anche una “raccomandazione” a evitare cene o pranzi troppo affollati all’interno delle case. Uno dei punti più controversi da valutare è quello relativo all’obbligo di tampone anche per i vaccinati per entrare nei locali pubblici come le discoteche, i cinema, i teatri e per partecipare a eventi e feste. “Lavoriamo per evitare qualsiasi chiusura”, ha detto il leader della Lega Matteo Salvini, aggiungendo che “la comunità scientifica dovrebbe mettersi d’accordo se il tampone serve o non serve, perché fino a settimana scorsa il tampone non serviva. Adesso qualcuno chiede il tampone anche per i vaccinati”. Contrario il M5s.
“Dovremmo – sottolinea il presidente M5s Giuseppe Conte – incrementare la campagna per la terza dose, probabilmente dovrà essere ulteriormente ridotta la durata del Green pass per favorire la terza vaccinazione, non certo costringere a fare il tampone per accedere a luoghi affollati”. Cauto il segretario del Pd Enrico Letta. “Il resto dell’Europa – spiega – si sta chiudendo: l’appello è che tutti, cittadini e istituzioni, mettano in campo tutte le iniziative utili per evitare che si arrivi allo stesso livello, ad altri lockdown, perdendo il vantaggio che abbiamo ora. Mi fido di quello che fa il governo e delle sue scelte”. Chi invece va decisamente all’attacco è Giorgia Meloni. “Nonostante il Green pass e il super Green pass – accusa – tornano le restrizioni e le limitazioni alle festività. Il fallimento di Speranza è ufficiale: chiederne le dimissioni è un atto dovuto”.