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Draghi: “Mantenere alta la crescita. Nessuna tassa sulla casa”

La situazione economica dell’Italia “è di gran lunga migliore di quanto potessimo pensare in primavera”, ma perché si prosegua sul sentiero della discesa del debito occorre “mantenere alta la crescita”, “mantenere gli impegni con le istituzioni internazionali”, “mantenere la credibilità del Paese”. Parla a tutto campo il presidente del Consiglio, Mario Draghi, nel corso della conferenza stampa dopo la riunione del Consiglio dei ministri, elencando i dati della nota di aggiornamento al Def: “Crescita al 6 per cento, deficit più basso rispetto al Pil, al 9,4 per cento non all’11,8, in calo anche sul 2020”. Dati che mostrano “fiducia nell’Italia, fra gli italiani, e fiducia del resto del mondo verso l’Italia”. Anche se prima dei dati positivi, Draghi aveva iniziato la conferenza stampa con il lungo e triste elenco dei morti sul lavoro degli ultimi due giorni: per ognuno nome ed età, e la promessa di misure “immediate, entro la prossima settimana” per fermare “la strage” in attesa di un intervento strutturale.

Tornando ai conti pubblici, “la sfida più importante che abbiamo davanti è quella di rendere la crescita duratura strutturale, a tassi di crescita più alti di quelli precedenti alla pandemia che erano veramente molto bassi, ed erano in parte causa della crescita del debito pubblico”. Per questo “la legge di bilancio rimarrà una legge fondamentalmente espansiva”, con un impegno particolare alla selezione delle misure che conterrà, avendo come stella polare “la crescita sostenibile equa e duratura. E ovviamente tenendo sempre sotto stretta osservazione l’evoluzione della pandemia: “L’ingrediente fondamentale per la crescita è la vaccinazione, il fatto che si possa lavorare con tranquillità, andare in giro, gli studenti a scuola. Questa crescita va protetta, e se ci fosse una recrudescenza saremmo pronti ad affrontarla senza ospedalizzazioni diffuse e pressioni sulle strutture ospedaliere”. Per poi ribadire: “Il vaccino è l’unico modo sicuro per proteggere noi stessi e i nostri cari”.

Nessuna anticipazione nel merito, ad esempio su Quota 100, ma la precisazione – ancora una volta – che “tutto quello che è fatto per rispondere ad esigenze che non sono né l’equità, né la sostenibilità, né la crescita evidentemente non va bene perché aumenta il debito e non aumenta il prodotto. Questo è il punto fondamentale da ricordare”. Insomma, il governo prova a “rispondere ai problemi del Paese”, “non lavora soltanto per restare”. E quindi la riforma del catasto si farà come “operazione trasparenza”, con l’impegno a che “nessuno paghi di più”. E ha spiegato: “La tassazione avviene in questo modo: si prende un numero di non so quanti anni fa, la rendita catastale, lo si moltiplica per 160 e si ottiene un importo, questo è il succo, quello che ho capito. Perché 160? È un altro numero che non ha alcun senso, come quello della rendita”. Mentre il rinvio della delega fiscale è dovuto esclusivamente alla “intensa” attività del governo su diversi fronti che ha assorbito tempi ed energie. In ogni caso “non c’è alcun ritardo” sulle scadenze concordate con la Ue sul Pnrr.

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redazione