Draghi in Israele per pace Ucraina, studia missione a Kiev

Draghi in Israele per pace Ucraina, studia missione a Kiev
14 giugno 2022

Mario Draghi ha aperto ieri la sua visita in Israele, che proseguirà oggi, con al centro la guerra in Ucraina, la crisi alimentare e la cooperazione energetica. Ma grande attenzione è puntata sulla possibile (per quanto non confermata) missione a Kiev insieme al presidente francese Emmanuel Macron e al cancelliere tedesco Olaf Scholz. Un viaggio che, secondo quanto si apprende, potrebbe essere imminente. Da Palazzo Chigi non filtra alcuna informazione, dopo che la notizia era stata anticipata sabato dalla tedesca “Bild”, ma secondo fonti qualificate potrebbe tenersi prima dei prossimi vertici internazionali (Consiglio europeo, G7 e Nato), forse già questa settimana, quando una data possibile potrebbe essere quella di giovedì.

La questione dell’Ucraina è del resto una delle priorità dell’agenda di Draghi in Israele. “In momenti di crisi, di incertezza, di guerra come quello che stiamo vivendo, è ancora più importante opporsi con fermezza all’uso politico dell’odio”, ha detto incontrando la comunità del Tempio italiano. “Dobbiamo promuovere la tolleranza, il rispetto reciproco, l’amore per il prossimo, questi sono i veri ingredienti di una pace duratura”, ha detto ancora i premier, ricordando poi l’impegno del governo per la lotta contro l’antisemitismo e per “contrastare le discriminazioni di ogni tipo contro gli ebrei”. Con la comunità italiana di Israele, dopo “le enormi colpe del nazifascismo e gli orrori della guerra”, oggi ci sono legami “rafforzati, in ogni campo”.

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Prima di recarsi al Tempio italiano (costruito a Conegliano veneto e poi “trasferito” a Gerusalemme), Draghi aveva incontrato il presidente dello Stato di Israele Isaac Herzog, che ha sottolineato “le buone relazioni” tra i due Paesi, basate “su una ricca storia e su valori condivisi”. In serata il presidente del Consiglio ha incontrato anche, alla Knesset, l’Alternate prime minister Yair Lapid, mentre per domani è in programma l’incontro con il primo ministro Naftali Bennett. Tra i temi al centro dell’incontro ci saranno, naturalmente, la situazione in Ucraina e la crisi alimentare, ma anche il tema dell’energia. L’Italia è particolarmente interessata alla diversificazione delle fonti di approvvigionamento, con attenzione al gas naturale, di cui Israele dispone ingenti risorse. C’è inoltre grande interesse di Roma per gli studi di fattibilità finanziati dall’Unione europea per il progetto del gasdotto Eastmed, che sono in via di conclusione.

Italia e Israele sono, peraltro, membri fondatori dell’East Mediterranean Gas Forum, nel quale continuano a collaborare per l’utilizzo comune delle risorse di gas del Mediterraneo orientale, nonché per lo sviluppo di energie rinnovabili, come l`idrogeno, e la loro commercializzazione. Dopo l’incontro con Bennett, Draghi si sposterà a Ramallah, per vedere il primo ministro palestinese, Mohammad Shtayyeh. In questi giorni, tra l’altro, in visita a Gerusalemme c’è anche la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen, che alloggia nello stesso hotel del presidente del Consiglio. Per questo, anche se non è in programma un incontro bilaterale, tra i due non è escluso uno scambio di battute. La Commissione, peraltro, entro la settimana dovrebbe dare il suo parere sulla richiesta dell’Ucraina di ingresso nell’Ue, richiesta appoggiata da Roma. Proprio Draghi, all’ultimo Consiglio Ue, aveva proposto di offrire a Kiev lo status di candidato, come gesto “simbolico”.

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