In Italia la campagna di vaccinazione procede più spedita della media europea, la curva epidemiologica è sotto controllo e permette di tenere aperte tutte le attività, sociali, commerciali e didattiche. Il quadro ottimistico è stato descritto dal presidente del Consiglio Mario Draghi durante il suo intervento in Senato per le comunicazioni in vista del Consiglio dell’Unione europea. “A oggi, l’86% della popolazione sopra i 12 anni ha ricevuto almeno una dose e l’81% è completamente vaccinata. Voglio ricordare che prima dell’ultimo Consiglio europeo, a fine giugno, meno di un terzo della platea aveva completato il ciclo vaccinale. Negli ultimi quattro mesi, l’Italia ha dunque vaccinato metà della popolazione con più di 12 anni. Uno sforzo straordinario, per cui dobbiamo essere grati al nostro sistema sanitario, a partire da medici e infermieri”, ha detto.
“Voglio ringraziare ancora una volta tutti i cittadini che hanno scelto di vaccinarsi in particolare i giovani e i giovanissimi e anche chi ha deciso di farlo nelle scorse settimane, superando le proprie esitazioni”, ha aggiunto. “Un altro tema che tratteremo questa settimana è quello dell’energia. Negli ultimi mesi abbiamo assistito a un forte aumento del costo del gas e dell’elettricità. Questi rincari sono dovuti principalmente ai movimenti dei prezzi sui mercati internazionali – ha spiegato il premier -. La domanda di energia da parte di famiglie e imprese è aumentata a livello europeo e sui mercati asiatici, e ha contribuito a ridurre le scorte e le forniture disponibili. Il Governo si è impegnato a contenere il rincaro delle bollette”.
“Lo scorso giugno avevamo già stanziato 1,2 miliardi per ridurre gli oneri di sistema – ha ricordato Draghi -. Poche settimane fa, siamo intervenuti ulteriormente, con più di 3 miliardi, per calmierare i prezzi nell ultimo trimestre dell anno, soprattutto per le fasce più deboli della popolazione. Si tratta di misure immediate, a cui dovranno necessariamente seguirne altre di lungo periodo per migliorare la sicurezza degli approvvigionamenti e prevenire un eccessiva volatilità dei prezzi”, ha concluso Draghi.