La preoccupazione per i possibili rallentamenti al piano vaccinale a causa della vicenda AstraZeneca si accompagna alla necessità di fare presto per il nuovo decreto Sostegni, la cui urgenza è stata dimostrata dalle proteste esplose l’altro ieri in tutta Italia, arrivando davanti a Montecitorio. Per questo Mario Draghi ha passato la giornata di ieri al lavoro, per preparare l’incontro di oggi (alle 17) con le Regioni. Sul tavolo ci sarà il Piano nazionale di ripresa e resilienza, ma i governatori, è dato per scontato, vorranno parlare anche della situazione dell’epidemia e delle riaperture.
“E’ il momento di riprogrammare le riaperture dei prossimi mesi, solo così il Paese sarà pronto a ripartire dove il virus lo consentirà”, ha detto il presidente della Liguria Giovanni Toti. Una “road map” è quella che chiede Stefano Bonaccini, presidente dell’Emilia-Romagna e della Conferenza delle Regioni, per il quale “se dopo il 20 aprile i numeri saranno migliori perché non aprire qualche attività?”. Una data, quella del 20 aprile, che non è casuale, ma che è vista come uno spartiacque simbolico per dare un segno di speranza. “Delle riaperture da maggio ci saranno, forse qualcosa anche dal 20 aprile”, ha detto la ministra per gli Affari regionali Mariastella Gelmini, intervenendo via web agli Stati Generali del settore matrimoni ed eventi.
Che da parte del governo ci sia poi la possibilità e la volontà di accogliere la richiesta è da vedere. “Le decisioni si prendono sulla base dei dati”, il mantra che si ripete nell’esecutivo. Dati che, oggi, non sono buoni, con 13.708 nuovi casi e soprattutto con 627 decessi. Se per avviare il ritorno alla normalità servirà ancora del tempo, non è possibile aspettare per un nuovo decreto Sostegni. “Nelle prossime settimane completeremo il Def” con i nuovi obiettivi sui conti pubblici e “chiederemo al Parlamento un nuovo scostamento di Bilancio per il nuovo decreto per dare ulteriore sostegno e economia e cittadini”, ha assicurato oggi il ministro dell’Economia Daniele Franco. Saranno “interventi, che hanno una prospettiva temporale” legata alla crisi di quest’anno ma che “si collegheranno poi agli interventi di carattere più strutturale che stiamo definendo con il completamento del Piano nazionale di ripresa e resilienza che prevediamo di consegnare alla Commissione europea per la fine del mese di aprile”.