Draghi nel Gruppo dei Trenta, Bruxelles avvia indagine sul presidente della Bce

LA LETTERA Verificare l’esistenza di eventuali casi di cattiva amministrazione da parte delle istituzioni o di altri organi dell’Ue. Sarebbero coinvolti anche dirigenti della Banca centrale europea

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I legami tra il presidente della Bce, Mario Draghi, e un internazionale di finanzieri, il cosiddetto Gruppo dei Trenta, e’ all’attenzione dell’organo di controllo dell’Unione Europea, che ha avviato un’indagine sulla sua presenza nell’organismo. Lo rivela il ‘Wall Street Journal’ che pubblica una lettera inviata a Draghi il 17 gennaio dall’ombudsman europeo, Emily O’ Reilly, incaricata di vigilare su eventuali casi di cattiva amministrazione da parte delle istituzioni o di altri organi dell’Ue: nel mirino l’appartenenza di Draghi al Gruppo dei Trenta e il coinvolgimento di alcuni alti funzionari della Bce nel lavoro del gruppo.

Il G30 e’ un gruppo privato che raccoglie banchieri centrali, finanzieri, economisti. Tra i componenti attuali, il governatore della Banca centrale di Inghilterra, Mark Carney, il presidente di Ubs, Axel Weber, l’ex presidente di Federal Reserve, Ben Bernanke. Il gruppo, che si riunisce due volte l’anno, si propone di promuovere una piu’ profonda intelligenza delle dinamiche economiche e finanziarie. L’indagine e’ partita dalla denuncia di un gruppo di attivisti, Corporate Europe Observatory. Nella lettera, O’Reilly ha chiesto alla Bce di rendere disponibili i documenti che possono essere utili per valutare il coinvolgimento nel G30, ma sottolinea anche di non aver preso “alcuna posizione in relazione ad alcuna delle questioni” indagate. L’inchiesta e’ la seconda di questo tipo dell’organo di controllo europeo sui legami tra la Bce e il G30: un’indagine analoga, nel 2012, scaturita anche quella da una denuncia di Corporate Europe Observatory, era stata alla fine archiviata senza alcuna conseguenza.