Draghi: obiettivo investire 7 miliardi per parità di genere entro il 2026
Il presidente del Consiglio: discriminazione donne è immorale
“Al ritmo attuale, non arriveremo alla parità di genere nelle cariche ministeriali prima del 2077”. Lo ha detto il presidente del Consiglio, Mario Draghi, in un video messaggio nella sessione di apertura del `Women political leaders Summit 2021`. “Durante la pandemia – ha osservato – le donne hanno perso il lavoro più velocemente rispetto agli uomini. I lockdown hanno determinato la chiusura delle scuole e degli asili nido, con pesanti ripercussioni per le donne. C`è stato un aumento del divario tra uomini e donne a livello globale, soprattutto per quanto riguarda la partecipazione delle donne alla vita politica.Al ritmo attuale, non arriveremo alla parità di genere nelle cariche ministeriali prima del 2077. Promuovere la parità di accesso e di opportunità nell`ambito educativo deve essere la nostra priorità”.
Per il premier, l’obiettivo in Italia è quello di investire, entro il 2026, almeno 7 miliardi di euro per la promozione dell`uguaglianza di genere. “Siamo determinati – ha assicurato Draghi – ad aumentare il numero di ragazze e donne che scelgono di studiare le discipline tecnico-scientifiche. Vogliamo ampliare i servizi di prima infanzia e di istruzione primaria in modo tale da poter aiutare le mamme lavoratrici. Stanzieremo fondi a sostegno dell`imprenditoria femminile e provvederemo ad introdurre una clausola di condizionalità per fare in modo che le imprese assumano più donne”.
“Ogni giorno – ha ricordato – milioni di ragazze si trovano a dover imparare, a proprie spese, che non possono realizzare i propri sogni. Devono subire discriminazioni, a volte anche violente.Devono accettare anziché scegliere, devono obbedire anziché inventare. Solo perché sono donne”. “Questa situazione – ha proseguito Draghi – non solo risulta immorale ed ingiusta, ma rappresenta anche un atteggiamento miope. Le nostre economie stanno perdendo alcuni dei nostri talenti migliori. Le nostre società si stanno lasciando sfuggire alcune delle migliori leader del futuro. La riduzione delle disuguaglianze di genere deve essere una priorità a livello globale”.
“Fin da giovanissime, le ragazze in tutto il mondo devono far fronte a pregiudizi e stereotipi culturali. La partecipazione delle donne al mercato del lavoro risulta essere 27 punti percentuali in meno rispetto a quella degli uomini. In alcune regioni tale divario è di oltre 50 punti percentuali. Solamente 22 paesi hanno una donna che ricopre la carica di Capo di Stato o di Governo. Ben 119 paesi – compreso il mio – non ne hanno mai avuto una. Benché ci siano stati alcuni miglioramenti, i progressi restano assai lenti e si rischia addirittura di tornare indietro”, ha concluso il premier.