Draghi smorza i sogni dei mercati. Secondo analisti, Bce ha le armi spuntate
Un pacchetto di misure, tra cui Tltro, è stato ritenuto inadeguato
Effetto Draghi oggi sulle principali Borse europee che, a parte Londra (+0,59%), dopo una prima fase positiva hanno indebolito il mood in seguito alle dichiarazioni rilasciate dal presidente della Bce in conferenza stampa. Francoforte ha chiuso con un -0,22%, Parigi con -0,26%, Madrid con +0,24% e Milano +0,11%. Smorzati i sogni ambiziosi delle piazze azionarie di una politica monetaria europea ancor più espansiva di quanto già non sia. Secondo alcuni report degli analisti, le armi della Bce per combattere la bassa inflazione risultano ormai spuntate.
“Nonostante il peggioramento del quadro inflazionistico, la Bce ha resistito alle aspettative dei mercati di un allentamento aggressivo e ha adottato un pacchetto di misure inadeguato”, si legge in un report a firma di Silvia Dall`Angelo, senior economist di Hermes Investment Management. “In particolare, il pricing del Tltro III – che dovrebbe iniziare a settembre – non è stato così generoso come previsto: il tasso di interesse applicato in ogni operazione sarà dello 0,1% (0,1 punti percentuali sopra il tasso refi) e si ridurrà fino a -0,3% (0,1 punti percentuali sopra il tasso sui depositi) se le banche raggiungeranno i loro obiettivi di prestito.
Inoltre, l`ultimo aggiornamento sulla forward guidance, secondo cui i tassi di interesse rimarranno invariati almeno fino alla prima metà del 2020 (rispetto alla fine del 2019 del mese scorso), ha implicazioni trascurabili, dato che i mercati finanziari si aspettavano già tassi invariati (o inferiori) per i prossimi due anni”, ha sottolineato l’analista di Hermes. “La recente inerzia della Bce di fronte all’aumento dei rischi di un quadro economico già fragile – non da ultimo a causa delle crescenti tensioni commerciali internazionali – ha probabilmente più a che fare con la mancanza di strumenti di politica monetaria piuttosto che con la compiacenza. Nonostante tutte le rassicurazioni sull`abbondanza degli strumenti a propria disposizione, la Bce ha poche munizioni per combattere la bassa inflazione. Con tassi al limite inferiore effettivo, le tradizionali politiche monetarie hanno spazi limitati”, sostiene Dall’Angelo.
“Inoltre – secondo la senior economist di Hermes Investment Management – le analisi costi-benefici si oppongono a un altro tuffo in un territorio non convenzionale: i tassi negativi hanno iniziato a intaccare la redditività delle banche (il che potrebbe influire negativamente sulle condizioni di credito) e il QE ha diversi problemi, tra cui il calo dell’efficacia, effetti distributivi sfavorevoli e rigidi vincoli politici. È improbabile che la situazione possa migliorare con il successore di Draghi”, conclude. “Con i tassi già negativi e il QE finito, la cassetta degli attrezzi della Bce sembra quasi vuota”, commenta a sua volta Andrew Mulliner, Fixed Income Fund Manager di Janus Henderson Investors. “Mario Draghi, lo scaltro presidente della banca centrale che ha ‘salvato’ l’Europa nel 2012, è noto per trovare soluzioni per fornire ulteriori aggiustamenti all’economia europea laddove altri banchieri centrali minori avrebbero difficoltà”.
“Tuttavia – secondo il report di Janus Henderson Investors – l’incontro di oggi segna effettivamente l’inizio della fine del regno di Draghi. Le azioni politiche effettive della Bce sono state modeste e le previsioni della Bce si basano più sulla speranza che sull’esperienza. Il suo mandato termina a novembre, potrebbe ora essere un presidente della banca centrale ansioso, incapace di sostenere politiche che non trovino il pieno appoggio del consiglio direttivo; un segno che è stato distintivo del suo mandato di 8 anni”.