Milano, 18 ott. (askanews) - Il "tubo d'acciaio rinforzato con cemento, fatto a pezzi" dal presunto sabotaggio: secondo il quotidiano svedese Expressen almeno cinquanta metri del Nord Stream 1 sono "spariti", "piegati" sul fondo del Mar Baltico dalla forza della probabile esplosione, che ha segnato "2,3 gradi sulla scala Richter". "Almeno cinquanta metri della linea del gas sembrano mancare dopo l'esplosione" scrive Expressen sul suo sito che pubblica anche il video di una telecamera mandata nel fondale al filmare quel che resta della linea di metano dalla Russia verso l'Europa. Il media si è appoggiato alla compagnia norvegese Blueye Robotics, che sviluppa telecamere subacquee e droni. È un pilota di droni molto esperto con diverse migliaia di ore di guida alle spalle, che guida la camera che arriva a filmare le prime immagini, rese pubbliche, del disastro. "Alcune parti del tubo hanno spigoli vivi dritti, in altre parti il metallo è fortemente deformato" si legge. "È una forza estrema che può piegare un metallo così spesso nel modo in cui vediamo", affermano gli esperti su Expressen. Venerdì scorso, la Guardia Costiera ha sorvolato l'area e ha notato che non sono più visibili bolle sulla superficie del mare. La conclusione è stata che il gas ha smesso di defluire dal gasdotto che collegava Russia e Germania per via sottomarina. (Nella foto l'immagine ripresa dal drone sub pubblicata dal quotidiano Expressen)