Due cellulari sequestrati in alcune celle del carcere di Cassino
Due telefoni cellulari, con relative sim card e caricabatterie, sono stati rinvenuti all’interno di alcune celle del carcere di Cassino, in provincia di Latina. A scoprire i telefoni, i carabinieri del Nucleo operativo della Compagnia Napoli Stella e il personale della polizia penitenziaria della casa circondariale di Napoli Poggioreale che hanno eseguito un decreto di perquisizione, emesso dalla procura partenopea.
I due cellulari erano nascosti all’interno di alcune intercapedini ricavate nelle coperture dei termosifoni. Uno dei caricabatterie era stato realizzato in maniera artigianale sfruttando la carica residua delle comuni pile “mini-stilo”. Recuperati anche dei coltellini creati con delle lamette da barba e numerosi scritti al vaglio degli inquirenti. Nell’ambito di più ampie investigazioni – informa una nota del procuratore aggiunto Vincenzo Piscitelli – , si era accertato che due detenuti napoletani utilizzavano il telefono in cella mettendolo a disposizione anche dei compagni permettendo loro di contattare persone all’esterno del carcere, familiari e non. Si indaga per accertare come i telefoni siano entrati all’interno della struttura penitenziaria.