Duello leghista. Tosi: Salvini un dittatore, lui ha deciso mia espulsione (VIDEO)
“Mi prendo un paio di giorni per riflettere”, il sindaco leghista prende tempo sulla sua eventuale candidatura alle regionali in Veneto.
“Mi prendo un paio di giorni per riflettere”. Avvilito e visibilmente amareggiato. All’indomani dell’espulsione dalla Lega Nord Flavio Tosi ha preso tempo sulla sua eventuale candidatura alle regionali in Veneto, che era stata tra le cause scatenanti della frattura poi consumatasi in seno al Carroccio, col sindaco di Verona da una parte e il segretario Matteo Salvini e il governatore Luca Zaia dall’altra. Dalla sua città ha parlato già con nostalgia degli affetti e delle amicizie nate in venticinque anni di militanza nella Lega e ha individuato nella sua cacciata un responsabile unico: il nuovo lanciatissimo segretario Salvini, ieri definito un “Caino vestito da Abele” e oggi “il dittatore della Lega”. “La delusione sui comportamenti anche umani è nei confronti del segretario generale”, ha dichiarato Tosi ha ribadito le critiche mosse al nuovo corso della Lega di Salvini. “Non si può essere la mattina secessionisti e alla sera sostenere l’unità d’Italia, cosa che è avvenuta in maniera clamorosa”. Da parte sua Luca Zaia ha invitato tutti a “voltare pagina” assicurando che la frattura col sindaco di Verona non comprometterà la vittoria della Lega in Veneto. Sicuramente ha già voltato pagina Matteo Salvini che a Radio Padania ha liquidato gli attacchi di Tosi con una battuta secca: “Non rispondo a chi insulta”, ha detto il numero uno del Carroccio rivolgendosi indirettamente all’ormai ex leghista di Verona.
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