Duerer e i maestri nordici, a Siena la mostra “Una città ideale”
I dipinti esposti al Santa Maria della Scala sono 43, tra di loro alcuni piccoli capolavori, come il San Girolamo video
Il complesso del Santa Maria della Scala ospita la mostra “Una città ideale”, che raccoglie parte della sezione nordica della Collezione Spannocchi, interamente donata alla città di Siena nel 1835. Non solo Duerer, Cranach e Altdorfer, per citare i nomi più noti, ma un ampia finestra sul gusto intimista, amante del dettaglio e dei giochi di luce, che si andò sviluppando nel Nord Europa tra Quattro e Cinquecento.
Il titolo, oltre che richiamare un dipinto di Vredeman de Vries, evoca la centralità culturale e artistica che aveva Siena in quel tempo. Il direttore del Polo museale della Toscana, Stefano Cascìu: “Mettendo insieme le opere che dalla Pinacoteca nazionale di Siena e dal Comune, che nella Spannocchi testimoniano queste scuole, è stato possibile creare un percorso molto ricco, molto importante, che testimonia attraverso i generi che sono tipici della pittura del nord un po il mondo del nord Europa ma visto attraverso gli occhi del collezionismo italiano che è un punto di vista molto interessante”.[irp]
La mostra è l inizio del percorso di riunificazione al Santa Maria della Scala, della Pinacoteca Nazionale di Siena, secondo l’accordo che il Comune ha stretto col Mibac per valorizzare il patrimonio museale senese. Della raccolta facevano parte, a loro volta, anche opere che un tempo appartenevano ai Gonzaga e ai Piccolomini. I dipinti esposti al Santa Maria della Scala sono 43, tra di loro alcuni piccoli capolavori, come il San Girolamo di Duerer. Il direttore del Santa Maria della Scala, Daniele Pitteri: “I rapporti tra culture pittoriche completamente differenti cioè quella del nord Europa e quella rinascimentale, manierista, italiana, mediterranea, avevano delle fortissime relazioni tra di loro e di fortissimi scambi. E questo è dimostrato non solo da questa collezione ma anche da altre collezioni sparse in Italia”. La mostra, curata dallo stesso Pitteri, Cristina Gnoni Mavarelli e Maria Mangiavacchi, rimarrà aperta fino al 5 maggio 2019.