La materia lavoro la mastica bene e non tanto perché è stato sottosegretario al Lavoro nel governo gialloverde, ma perché da buon sindacalista e da sempre responsabile del dipartimento lavoro della Lega, il deputato Claudio Durigon, conosce quelle politiche e misure pragmatiche che servono per arrivare al cuore del problema. Non a caso parla di “pregiudizi”, da parte della ministra Catalfo nel confrontarsi soprattutto con le opposizioni e che non fanno altro che alimentando sempre più i disagi ai cittadini.
Onorevole Durigon, il governo continua a sfornare decreti e misure, ma di rilancio del lavoro non c’è traccia.
“Sul lavoro, siamo di fronte a un ministro che ha dato soltanto risposte assistenzialistiche. In altri termini, soldi spesi male e con tempistiche sbagliate. Invece oggi, serve, ad esempio, un vero abbattimento del costo del lavoro, delle tasse e quindi dare una strategia futura al lavoratore che in questo caso, purtroppo non ha”.
Finita l’estate?
“E’ evidente a tutti la crescita del disagio sociale. Se si va in giro per i Comuni i sindaci hanno difficoltà a dare risposte ai propri cittadini. Per non parlare che ancora centinaia di migliaia di lavoratori non hanno avuto la cassa integrazione, molti non hanno incassato gli stipendi, scatenando a catena il non pagamento di mutui e bollette di ogni genere. Tutte situazioni che quanto prima emergeranno sempre più con prepotenza e per le quali non registriamo nessun concreto intervento del governo”.
A metà luglio scadrà la proroga della cassa integrazione e dal 17 agosto le aziende potranno riprendere a licenziare. Cosa prevede?
“Questo è un altro grande problema più volte da noi segnalato. Il governo in tal senso non ha messo una norma a tutela dei lavoratori e ora siamo di fronte a una scenario imprevedibile in quanto non sappiamo come potranno reagire le imprese, anche se molte sono in procinto di chiudere. Non riesco a capire come un governo non pensi a tutelare i lavoratori e anche le imprese, invece di lasciare nelle loro stesse mani il proprio destino. E se a questo aggiungiamo i dati Istat delle ultime ore sulla disoccupazione, il ministro del Lavoro, Nunzia Catalfo, ne diviene l’emblema del fallimento di questo governo”.
Ma in tutti questi decreti varati dal governo, c’è qualche proposta delle opposizioni?
“Io personalmente sono stato a Palazzo Chigi più volte, abbiamo fatto proposte, abbiamo cercato di interloquire con il presidente dell’Inps e specialmente con il ministro Catalfo sulla cassa integrazione… nulla. Non è certo una notizia che con questa burocrazia non arrivassero ai lavoratori i soldi della cassa integrazione. Quindi avevamo proposto un emendamento che permetteva di dare questi soldi velocemente ai lavoratori attraverso le banche e le stesse aziende. Ma purtroppo non è stato recepito. Voglio ricordare che 700-800 mila lavoratori ancora non hanno ricevuto la prima mensilità di cassa integrazione. E della seconda rata che dovrebbe partire da metà giugno, a oggi quasi il 40 per cento non ha ricevuto nulla. Siamo di fronte a una gestione scellerata e dove l’inerzia e a volte l’eccessivo protagonismo dello stesso presidente dell’Inps che diceva di dare ‘risposte immediate’, sta facendo lievitare il disagio dei cittadini”.
Come spiega questa ”chiusura” da parte del governo nei confronti dell’opposizione?
“Di certo c’è una forma pregiudiziale della ministra Catalfo che non vuole ascoltare le opposizioni. Ma è anche inutile negare che la stessa ministra s’è fatta gestire dall’estrema sinistra, in questo caso, dalla Cgil. Basti pensare che hanno erogato il bonus dei 600 euro anche ai navigator che già percepivano i soldi. Non c’è nessuna visione di quella che può essere una politica sul lavoro. E sono anche preoccupato in merito al famoso Decreto Rilancio, dove sono stati stanziati 26 miliardi ma tutti destinati in forma assistenziale. Noi comunque siamo sempre pronti con le nostre proposte per poter cambiare questo Paese”.
Un risiko delle poltrone potrebbe portare il Lazio alle urne. Durigon è pronto per la corsa a governatore?
“Io sono responsabile della provincia di Roma della Lega e ancora più affascinante per me è gestire il dipartimento lavoro del partito. Quindi, ho tanto da fare e quello che verrà si vedrà a momento opportuno”.
Ogni tanto, spunta una strizzatina d’occhio fra il Cavaliere e il premier. Come vivete questo ‘feeling’ nel Carroccio?
“Spero che non sia vero. Dare oggi un appoggio esterno al presidente Conte, sciagura di questo Paese, sarebbe deleterio. Tuttavia, sono convinto che non accadrà. Spero invece che il governo Conte possa cadere per il bene degli italiani per a settembre andare al voto”.