E’ boom tatuaggi, le donne le più decorate

E’ sempre più decorata la pelle degli italiani. Secondo la prima fotografia scattata dall’Istituto Superiore di Sanità nel mondo dei tatuati in Italia a scrivere indelebilmente sulla propria pelle sono quasi sette milioni di persone, il 12,8% della popolazione. L’indagine e’ stata effettuata in collaborazione con l’IPR marketing su un campione di quasi 8000 persone rappresentativo della popolazione italiana dai dodici anni in su. “Si tratta di un fenomeno in crescita che va osservato con attenzione per le sue ricadute sanitarie- afferma Walter Ricciardi, Presidente dell’Istituto Superiore di Sanità – e’ importante studiare il fenomeno nel suo complesso cercando di comprendere anche chi e’ la popolazione che si rivolge ai tatuatori per contribuire piu’ efficacemente alla formulazione di una normativa specifica sulla sicurezza dei tatuaggi alla quale siamo stati inoltre chiamati a collaborare in sede europea”.

A fronte di chi si tatua con lo scopo esclusivo di decorare il proprio corpo, lo 0,5% ha effettuato un tatuaggio con finalità mediche e il 3% un tatuaggio per finalita’ estetiche, il cosiddetto trucco permanente. Sono questi alcuni dati dell’indagine elaborati dall’Ondico (Organismo Notificato Dispositivi e Cosmetici dell’Istituto Superiore di Sanità). Dai dati emerge che i tatuaggi sono piu’ diffusi tra le donne (13,8% delle intervistate) rispetto agli uomini (11,7%). Il primo tatuaggio viene effettuato a 25 anni, ma il numero maggiore di tatuati riguarda la fascia d’eta’ tra i 35 e i 44 anni (29,9%). Circa 1.500.000 persone invece hanno tra i 25 e i 34 anni. Tra i minorenni la percentuale e’ pari al 7,7%. La maggior parte e’ soddisfatta del tatuaggio (il 92,2%), tuttavia un’elevata percentuale di tatuati, ben il 17,2%, ha dichiarato di voler rimuovere il proprio tatuaggio e di questi il 4,3% l’ha gia’ fatto. Gli uomini preferiscono tatuarsi braccia, spalla e gambe, le donne soprattutto schiena piedi e caviglie. Un tatuato su quattro (25,1%) risiede nel Nord Italia, il 30,7% ha una laurea e il 63,1% lavora. Il 76,1% dei tatuati si e’ rivolto ad un centro specializzato di tatuaggi e il 9,1% ad un centro estetico, ma ben il 13,4% lo ha fatto al di fuori dei centri autorizzati e cio’ puo’ costituire una rilevante fonte di rischio.

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