Cultura e Spettacolo

È morto il produttore discografico Phil Spector, da oltre dieci anni era in prigione

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Phil Spector, celebre produttore discografico tra i più importanti nella storia del rock e del pop, è morto a 81 anni: da oltre dieci anni era in prigione per scontare una condanna che prevedeva da un minimo di 19 anni fino all'ergastolo per l'assassinio di Lara Clarkson. Produsse il suo primo successo quando era ancora al liceo, 'To Know Him is to Love Him', e legò il suo nome a brani classici come 'Be my baby', 'Unchained melody', fino a partecipare alla produzione di 'Let it Be' dei Beatles. Spector nella sua lunga carriera ha lavorato con artisti del calibro di Tina Turner, John Lennon, Leonard Cohen e i Ramones.

Nato nel 1939 nel Bronx in una famiglia di origini ucraine, Spector cominciò a suonare la chitarra ed ebbe un primo successo alla fine degli anni Cinquanta con il suo gruppo, i Teddy Bears. Registrando i primi singoli si appassionò al lavoro dei produttori discografici, e a partire dagli anni Sessanta cominciò a scrivere e comporre canzoni per cantanti e gruppi di rock and roll, e poi soprattutto di soul. Lavorò tra gli altri con le Ronettes e le Crystals, che collaborarono al celebre disco A Christmas Gift for You from Phil Spector, considerato uno dei migliori album di canzoni natalizie di sempre.

La rivista Rolling Stone lo ha messo al 64mo posto nella sua classifica dei 100 migliori artisti di tutti i tempi. Una delle sue innovazioni fu il cosiddetto 'Wall of Sound', il 'muro del suono' per il quale affollava lo studio di registrazione di strumenti orchestrali, creando un complesso intreccio sonoro quasi sinfonico: una novità che ha rivoluzionato il sound di molti musicisti, tra cui Bruce Springsteen, che riconobbe l'influenza di Spector nelle registrazioni di 'Born to Run'. Nel 1989 fu introdotto alla Rock and Roll Hall of Fame, ma era già dai primi anni '80 che la sua attività era cessata. Divenne sempre più isolato e stravagante, recluso nella sua villa-castello ad Alhambra nei pressi di Los Angeles: fu lì che nel 2003 - come riconosciuto da una sentenza del 2009 - uccise l'attrice Lana Clarkson, omicidio per il quale stava scontando una sentenza che prevedeva un minimo di 19 anni fino all'ergastolo.

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