E’ morto Mario Corso, fenomenale mancino della Grande Inter campione negli anni sessanta. Con Sarti, Picchi, Facchetti, Peirò, Tagnin, Milani, Landini, uno squadrone di campioni, con un piede mancino che riusciva a disegnare traiettorie magiche, le “foglie morte”. Avrebbe compiuto 79 anni il prossimo 25 agosto, era ricoverato da giorni in ospedale. Sedici stagioni in nerazzurro più la chiusura nel Genoa costellate da due Coppe Campioni, due Coppe Intercontinentali e tre scudetti ravvicinati, più quello del ’71 che lo vede ancora tra i protagonisti, più due persi in modo rocambolesco (spareggio col Bologna e Mantova) insieme con la terza finale di Coppa Campioni “regalata” agli scozzesi del Celtic Glasgow. Allenatore del Napoli Primavera per quattro stagioni, riesce a trasmettere ai giovani la sua tecnica raffinata e conquista anche un titolo italiano. Guida l’Inter di Ernesto Pellegrini nella stagione 1985/1986. Poi Mantova, Barletta, Verona. Infine da commentatore televisivo è ospite in tutti i salotti. Avrebbe compiuto 75 anni il prossimo 29 agosto.
É scomparso Mario Corso, interista, campione eterno dotato di infinita classe. Con il suo sinistro ha incantato il mondo in una squadra che ha segnato un’epoca. I pensieri e l’affetto di tutti noi vanno alla famiglia in questo momento difficile #FCIM pic.twitter.com/AqD47xWNtX
— Inter (@Inter) June 20, 2020
MORATTI
“Mario Corso era l’unico calciatore che Pelè dichiaratamente avrebbe voluto nel suo Brasile: questo per far capire ai giovani la portata della classe del mio amico”. Massimo Moratti al telefono con l’Ansa si commuove nel ricordo: “Era il mio preferito della Grande Inter, ma anche mio padre lo adorava, e lui rimase sempre vicino alla nostra famiglia. Tecnica sopraffina, gioco in controtempo, le punizioni cosiddette ‘a foglia morta era un piacere vederlo giocare…”. L’Inter con un tweet ha voluto ricordare uno dei più grandi interpreti della sua storia: “É scomparso Mario Corso, interista, campione eterno dotato di infinita classe. Con il suo sinistro ha incantato il mondo in una squadra che ha segnato un’epoca. I pensieri e l’affetto di tutti noi vanno alla famiglia in questo momento difficile”.
FIGC
Anche la FIGC e il presidente federale Gabriele Gravina si uniscono al cordoglio dei familiari di Mario Corso: “Se ne è andato un grande campione – dichiara Gravina – la sua classe, il suo stile e il suo sinistro magico rimarranno per sempre dei simboli straordinari del nostro calcio”.
LEGA
“Ci ha lasciati uno dei grandi protagonisti del calcio, Mario Corso, fantasista della grande Inter che dominò gli anni sessanta vincendo due Coppe dei Campioni. Oltre ai successi in Europa in nerazzurro Corso conquistò due Coppe Intercontinentali e 4 Scudetti, guadagnandosi il soprannome di “piede sinistro di Dio” per l’abilità nel disegnare col mancino le sue famose punizioni a foglia morta e per la capacità di trovare corridoi per i compagni che solo lui riusciva a vedere”. Questo il ricordo della Lega Serie A che “porge ai familiari le più sentite condoglianze per la perdita di Mario, poeta del calcio”.