E ora nel Pd scoppia caso-tessere, boom sospetto di iscrizioni in alcune città
I dati che arrivano hanno fatto scattare l’allerta
Scoppia un caso-tessere nel Pd, i dati di alcune città fanno scattare l’allarme al quartier generale democratico e tutti i candidati alla segreteria intervengono subito per chiedere “chiarezza” e “trasparenza”. Come già accaduto altre volte, ad allarmare è il boom di iscrizioni registrato in alcune zone: ci sono casi in cui le adesioni hanno quasi eguagliato i voti presi dal Pd alle elezioni. Una corsa al tesseramento perlomeno sospetta, che ha portato Stefano Bonaccini, Gianni Cuperlo e Elly Schlein a chiedere subito di fare luce.
La Schlein si era fatta sentire già ieri sera e oggi ha ribadito la sua posizione a Radio Immagina. “Abbiamo letto di tesseramenti gonfiati che non rispettano le regole che ci siamo dati. Occorre la massima trasparenza. Non accetteremo di vedere i soliti giochi dei pacchetti delle tessere, o dei signori delle tessere. E’ anche una questione di cambiare il metodo di questo partito, anche da qui passa una credibilità diversa”. Simile la linea di Bonaccini: “Sul tesseramento vanno garantiti trasparenza e rigore. Ogni anomalia va immediatamente risolta. Sobrietà e trasparenza sono i primi requisiti del Pd che vogliamo. Laddove c’è un’anomalia, non solo in Campania, va perseguita e risolta. Si può sbagliare, ma dobbiamo essere persone per bene”.
E Gianni Cuperlo aggiunge: “Contro i ‘signori delle tessere’: ho chiesto assoluta trasparenza. Discutiamo e votiamo. Ma difendiamo l’onestà di un partito che deve risalire il sentiero e costruire l’alternativa alla destra”. Il regolamento del congresso, per evitare il fenomeno dell’acquisto di `pacchetti’ di tessere, stabilisce che “è fatto espresso divieto di pagare con lo stesso strumento di pagamento più di 3 iscrizioni. Non è consentito l’uso di carte di credito non nominative o prepagate”. Ma, appunto, i dati che arrivano in queste ore hanno fatto scattare l’allerta.