E se la mossa di Trump spingesse Cina e Ue a riscrivere le regole del commercio globale?

In un mondo sempre più frammentato dalle tensioni commerciali, l’aggressiva offensiva sui dazi lanciata dal presidente statunitense Donald Trump potrebbe favorire una riconfigurazione geopolitica inaspettata: la nascita di un asse euro-asiatico che unisce Unione Europea e Cina, con una naturale estensione verso i paesi dell’ASEAN (Associazione delle Nazioni del Sud-est Asiatico).
Mentre Trump prometteva “fuoco e fiamme” da Washington, a migliaia di chilometri di distanza il ministro del Commercio cinese Wang Wentao dialogava virtualmente con il commissario europeo al Commercio Maros Sefcovic.
L’incontro ha prodotto risultati concreti: le due parti hanno concordato di avviare immediatamente negoziati sui prezzi dei veicoli elettrici (EV) e di discutere di nuovi legami di investimento nel settore automobilistico. Inoltre, si è aperta la strada per colloqui sull’accesso ai mercati e su meccanismi bilaterali per gestire le tensioni legate alle esportazioni cinesi precedentemente destinate agli Stati Uniti.
Questa mossa operativa segue un incontro politico di alto livello tra la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen e il premier cinese Li Qiang, avvenuto lo stesso giorno. Il tema caldo sul tavolo? I prezzi dei veicoli elettrici cinesi, sostenuti da generosi sussidi governativi. Solo pochi mesi fa, Bruxelles aveva imposto dazi fino al 45% su queste importazioni, ma l’inasprimento delle tariffe statunitensi – portate ieri al 125% – rischia ora di spingere un’ondata di auto elettriche cinesi verso il mercato europeo, mettendo sotto pressione gli equilibri commerciali.
E mentre Trump colpisce anche i partner europei con dazi del 25%, Pechino e Bruxelles sembrano trovare terreno comune: “Il nemico del tuo nemico è tuo amico” potrebbe essere il mantra silenzioso di questa nuova alleanza commerciale. La Camera di Commercio dell’Unione Europea in Cina ha espresso preoccupazione per l’incertezza economica globale causata dall’amministrazione Trump, invitando Pechino a creare un ambiente stabile e affidabile per gli investitori.
Ma l’allineamento strategico non si ferma all’Europa. La Cina sta intensificando i rapporti con i partner commerciali del Sud-est asiatico. Nella stessa giornata, Wang ha incontrato il ministro del Commercio malese Tengku Zafrul Abdul Aziz, attuale presidente dell’Asean. Durante la videoconferenza, il ministro cinese ha ribadito l’impegno di Pechino a rafforzare la cooperazione con l’associazione regionale, sottolineando l’importanza del dialogo e del multilateralismo.
I ministri economici dell’ASEAN, riuniti in una videoconferenza di tre ore, hanno criticato duramente la politica tariffaria statunitense, definendola una minaccia alla sicurezza economica regionale e alla stabilità globale. Pur escludendo misure ritorsive immediate, il blocco ha annunciato la creazione di un Gruppo di lavoro Geoeconomico Asean per formulare una strategia regionale comune contro le sfide economiche emergenti.
“Non c’è nulla di certo se non l’incertezza quando si parla dei dazi di Trump”, ha dichiarato Zafrul Aziz, ministro malese del Commercio e degli Investimenti, durante l’incontro. I ministri hanno ribadito il loro sostegno a un sistema commerciale multilaterale basato su regole, con l’Organizzazione Mondiale del Commercio (Omc) al centro, evidenziando come l’integrazione economica regionale rimanga una priorità assoluta.
In questo scenario, l’Europa e l’Asia sembrano pronte a stringere alleanze per difendere un ordine commerciale globale minacciato dalle decisioni unilaterali di Washington. Resta da vedere se questa convergenza sarà sufficiente a contenere l’impatto della tempesta tariffaria innescata da Trump.