E’ una bocciatura secca, quella dei sindacati e delle imprese, della manovra bis messa su da Rosario Crocetta, dopo uan serie di alchimie contabili. Di “proposta irricevibile” parlano le piccole imprese rappresentate da Mario Filippello, segretario regionale della Cna, secondo il quale la manovra “si limita al pagamento dei 140.000 stipendi di dipendenti diretti e indiretti dimenticando gli altri 5 milioni di siciliani: nella ‘manovra-bis’ del governo regionale, infatti, non c’e’ alcuna traccia di misure per lo sviluppo”. Non basta a placare il malcontento l’annuncio dell’assessore Bianchi circa l’avvio del Tavolo permanente per la programmazione economica e finanziaria della Regione.
La presentazione delle linee generali della nuova manovra finanziaria, spiega l’economista dello Svimez prestato alla giunta Crocetta, “ha messo in evidenza lo stato particolarmente difficile della congiuntura economica regionale e i vincoli stringenti di tenuta dei conti pubblici. Si e’ cosi’ deciso di raccogliere la volonta’ di intraprendere un nuovo percorso costruttivo di collaborazione per il buon governo”. Il leader della Uil siciliana Claudio Barone chiede “maggiori garanzie per i circa 60 mila lavoratori che dipendono dai finanziamenti della Regione siciliana. La manovra recupera infatti solo l’80 per cento delle risorse. In alcuni comparti, come i Forestali, la differenza fra il fabbisogno stimato e le risorse messe a disposizione appare ancora troppo elevata”.