Le dinamiche interne al centrodestra europeo continuano a evolversi, con la presidenza dell’ECR (European Conservatives and Reformists) destinata a cambiare volto nei prossimi mesi. Giorgia Meloni, leader di Fratelli d’Italia e attuale presidente dell’ECR dal settembre 2020, sembra ormai pronta a lasciare il timone del partito conservatore europeo. Il suo possibile successore? Il primo ministro polacco Mateusz Morawiecki, figura di spicco del partito di destra Diritto e Giustizia (PiS).
L’occasione per formalizzare questo passaggio di consegne dovrebbe essere il summit dell’ECR in programma l’11 e 12 dicembre a Varsavia. Morawiecki, parlando con la stampa a margine del congresso di Dubrovnik, ha dichiarato che nulla è stato ancora deciso ufficialmente, ma ha confermato la sua disponibilità: “Tutto è nelle mani di Giorgia Meloni, ma io sono pronto”.
Un congresso di unità e strategia
Il congresso di Dubrovnik ha visto la partecipazione di rappresentanti provenienti da 27 Paesi, segno dell’importanza del progetto conservatore in Europa. Alla conferenza hanno partecipato anche esponenti del Partito Popolare Europeo (PPE) e dei Patrioti, riflettendo la volontà di consolidare un fronte unito contro le forze socialiste e progressiste.
Il deputato meloniano Antonio Giordano, segretario generale dell’ECR, ha sottolineato come questo sia stato “un grande momento di unità”. Giordano, già al lavoro per il prossimo evento del partito previsto in Sicilia a novembre, ha ribadito l’importanza di temi come la natalità e le misure per contrastare la crisi demografica, che saranno centrali nell’agenda della nuova Commissione Europea.
Dal Green Deal al Family Deal
Un chiaro segnale della direzione che i conservatori vogliono imprimere all’Europa è la proposta di spostare il focus dal Green Deal al “Family Deal”, come dichiarato da Antonella Sberna, esponente di Fratelli d’Italia e vice presidente del Parlamento europeo. Questo cambiamento di priorità riflette le preoccupazioni crescenti sui temi della natalità e della demografia in Europa.
L’ascesa di Fitto e le sfide della Commissione
Nel frattempo, l’ECR e i suoi alleati si preparano per un altro momento chiave: le audizioni dei commissari europei, durante le quali sarà valutata la candidatura di Raffaele Fitto come vicepresidente esecutivo della Commissione Europea. Fitto è l’unico esponente dell’ECR nominato nella squadra voluta da Ursula von der Leyen per il suo secondo mandato, e il suo nome ha già attirato critiche dai socialisti. Tuttavia, c’è ottimismo tra i conservatori: “Sarà sottoposto a maggiori attacchi, ma il delicato equilibrio tra veti incrociati gli permetterà di superare il test”, è il ragionamento condiviso.
Il futuro dell’ECR
La leadership di Meloni ha contribuito a rafforzare la posizione dell’ECR nel panorama politico europeo, ma il passaggio di consegne a Morawiecki potrebbe segnare una nuova fase per il partito. Con la Polonia in prima linea nella lotta contro l’influenza delle forze progressiste in Europa, la presidenza di Morawiecki potrebbe consolidare ulteriormente l’alleanza tra i conservatori e i patrioti del continente.