Nel 2014 in Sicilia, secondo l’ultimo rapporto della Banca d’Italia, l’occupazione nel settore edile (diretta e dell’indotto) è scesa ulteriormente del 18% (primo trimestre) dopo il -9,6% del 2013. Il numero delle imprese attive si è ridotto del 2% (da 45.335 a 43.950); il numero di ore lavorate si è contratto del 9,8%; il credito bancario alle imprese del comparto ha avuto una flessione del 4,3%. In questo scenario lo scorso 27 novembre i lavoratori edili dell’Isola sono scesi in piazza mentre, per la prima volta in assoluto, i 40mila liberi professionisti siciliani hanno organizzato una serrata dei loro studi per protestare contro il calo del loro reddito pari al 40% dovuto al blocco degli investimenti pubblici e privati nelle costruzioni e contro il mancato pagamento dei crediti da parte delle pubbliche amministrazioni.
Da parte sua l’Ance Sicilia ha convocato per il prossimo 10 dicembre presso la propria sede a Palermo, la Consulta regionale delle costruzioni, che riunisce 19 sigle fra associazioni datoriali, sindacati, ordini e associazioni professionali. La piattaforma rivendicativa, denominata ”Sblocca Edilizia Sicilia”, che sarà approvata dalla Consulta regionale, sarà quindi oggetto dell’incontro, chiesto e ottenuto dall’Ance Sicilia, con il ministro delle Infrastrutture, Maurizio Lupi (foto), il prossimo 12 dicembre a Catania, cui parteciperanno l’intero sistema Ance Sicilia e la Consulta regionale delle costruzioni.
La Consulta regionale delle costruzioni (di cui fanno parte Ance Sicilia, Cna Costruzioni, Fiae Casartigiani, Anaepa Confartigianato, Claai, Aniem, Legacoop, Confcooperative, Unci Sicilia, Agci Sicilia, Creda, Fillea-Cgil, Filca-Cisl, Feneal-Uil, Consulta regionale degli Ingegneri, Consulta regionale degli Architetti, Associazione regionale Liberi professionisti Architetti e Ingegneri, Comitato Professionisti liberi, Oice Sicilia) sollecita ai Governi nazionale e regionale e all’Ars l’adozione di “provvedimenti urgenti” capaci di invertire la tendenza negativa del comparto per il quale anche nel 2015 si prevedono numeri in ribasso a doppia cifra tali da preannunciare “il tracollo definitivo di tutte le attività ancora esistenti”. Tra le richieste “prioritarie e irrinunciabili” della piattaforma ”Sblocca Edilizia Sicilia” ci sono “l’immediato pagamento dei debiti delle pubbliche amministrazioni; l’avvio delle opere bloccate; l’utilizzo rapido e completo di tutte le risorse europee disponibili della precedente e della nuova programmazione 2014-2020; l’allentamento del Patto di stabilità escludendo dai vincoli gli investimenti in infrastrutture e in manutenzione del territorio ed il loro cofinanziamento; e la semplificazione normativa e il recepimento dinamico delle leggi nazionali”.