Edilizia scolastica, con decreto mutui investimenti per 900 milioni
Si potra’ intervenire anche su immobili dell’Alta formazione artistica musicale e coreutica e residenze per studenti universitari di proprieta’ degli enti locali.
Investimenti per circa 900 milioni di euro sull’edilizia scolastica. Sono quelli che scaturiranno dal cosiddetto “decreto mutui” che ha completato ieri il proprio iter con la firma del ministro per le Infrastrutture dopo l’ok del ministro dell’Istruzione, dell’Universita’ e della Ricerca Stefania Giannini e quello del ministro dell’Economia. Il decreto, spiega il Miur, prevede mutui trentennali agevolati che le Regioni potranno accendere con la Banca europea per gli investimenti (Bei) e altri istituti di credito con oneri di ammortamento a totale carico dello Stato. I mutui potranno essere utilizzati per interventi straordinari di ristrutturazione, di messa in sicurezza, adeguamento sismico, efficientamento energetico.
Si potra’ intervenire sulle scuole, ma anche su immobili dell’Alta formazione artistica musicale e coreutica e residenze per studenti universitari di proprieta’ degli enti locali. Con questo strumento potranno essere anche costruiti nuovi edifici scolastici, si potranno rimettere a nuovo palestre o costruirne dove non ci sono. “Si tratta di una firma importante, attesa da tempo – spiega in una nota Stefania Giannini – ora gli Enti locali e le Regioni hanno uno strumento in piu’ per poter agire sul fronte dell’edilizia scolastica”. Le Regioni entro il 31 marzo prossimo dovranno inviare al Miur e, per conoscenza, al Ministero dell’economia e delle finanze e al Ministero delle infrastrutture e dei trasporti, i piani regionali triennali di edilizia scolastica redatti sulla base delle richieste presentate dagli enti locali. Ci saranno verifiche annuali sullo stato di avanzamento dei lavori previsti per ciascuna annualita’. Con un decreto che sara’ emanato entro il prossimo 15 febbraio il Miur ripartira’ le risorse disponibili fra le Regioni che poi le gireranno agli Enti locali secondo le priorita’ di intervento.