Cultura e Spettacolo

Edipo all’Eliseo, Glauco Mauri: è l’uomo che si fa sempre domande

A distanza di vent’anni, Glauco Mauri e Roberto Sturno riportano in scena “Edipo re – Edipo a Colono”, un progetto che unisce i due capolavori della storia dell’uomo scritti da Sofocle, sul palco del teatro Eliseo a Roma fino al 12 febbraio. Andrea Baracco firma la regia di Edipo Re, interpretato da Roberto Sturno, il grande attore pesarese quella di Edipo a Colono, di cui è anche protagonista. “Innanzitutto, credo che col passare degli anni si indeboliscono i muscoli, si indebolisce la vista, l’udito, ma si arricchisce la propria umanità di esperienza. Ecco perché riprendere uno spettacolo già fatto, così pieno di poesia e di punti interrogativi sulla vita dell’uomo sia una cosa doverosa per un uomo di teatro”, spiega Mauri, intervistato da Askanews nel suo camerino prima dello spettacolo.

“Abbiamo lo stesso gruppo di attori che fanno sia l’Edipo re, che l’Edipo a Colono e questo dà un senso di unità allo spettacolo – aggiunge, sottolineando – Ora perché sono insieme questi testi: l’Edipo re si conclude con un uomo che è convinto di avere ucciso il padre, di avere amato la madre, di avere messo al mondo dei figli che sono anche fratelli, delle figlie che sono anche sorelle. Si sente colpevole e si acceca. Passano tanti anni, tanto è vero che anche l’Edipo a Colono è stato scritto da Sofocle a 88 anni, lui è morto a 90, molti anni dopo l’Edipo re, perché l’ha ripreso in mano? Perché noi troviamo l’Edipo ormai vecchio, scacciato da tutti, perché Edipo è quello che ha ammazzato il padre, ha contaminato la madre, che invece arriva a Colono e Colono guarda caso è la città dove è nato Sofocle, dove lo ospitano perché gli abitanti di Colono comprendono cos’è il dolore”. “E qui c’è il grande colpo d’ala, non solo poetico, ma anche etico e religioso perché nell’Edipo a Colono Edipo non viene assolto dagli Dei, lui si assolve da solo perché dice ‘l’uomo è responsabile soltanto delle cose che lui vuole commettere – rivela Mauri, spiegando – Ed ecco che assistiamo alla nascita un po’ dell’uomo nuovo, dell’uomo che dice: l’uomo ha, non il diritto, il dovere di essere responsabile del proprio destino e quindi di essere casomai punito solo per le cose che lui vuole compiere”. “L’uomo deve porsi sempre dei perché, perché nel porsi delle domande sta la vera dignità dell’uomo. Edipo risolve il più grande enigma, che è se stesso”, conclude.

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