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Effetto Brexit, esulta Salvini: “Ora tocca a noi”. Le Pen: “Ora serve un referendum in Francia”

Una vittoria che dà nuova forza al movimento euroscettico. Mentre da Londra si annuncia il risultato ufficiale del referendum sulla Brexit (52% a favore del “leave”), dal resto dell’Unione arrivano i commenti trionfanti di chi da sempre si è schierato contro Bruxelles. Su tutti il leader della Lega, Matteo Salvini, che su Twitter ringrazia il “coraggio dei liberi cittadini”.  Sulla stessa lunghezza d’onda Marine Le Pen: “Una vittoria della libertà! Ora serve un referendum in Francia e negli altri Paesi della Ue”. Di tutt’altro tenore il commento del vice di Angela Merkel, Sigmar Gabriel: “Dannazione! Un brutto giorno per l’Europa”. Esulta anche Nigel Farage, leader del Ukip, il partito per l’indipendennza britannica: “Osate sognare, l’alba è sorta su un Regno Unito indipendente”. “Spero che questa vittoria ci porti ora a un’Europa di Stati nazionali sovrani che negoziano insieme” ha aggiunto Farage, che ha chiesto ai britannici di fare del 23 giugno il britannico “independence day”.

Da Bruxelles arriva invece la reazione del presidente del Parlamento europeo, Martin Schulz: “Non voglio dare colpa a nessuno, rispettiamo la volontà del popolo britannico. Il referendum non è stato deciso dalla Ue. Mi sembra evidente che ci sia uno scollamento tra istituzioni e elettori, una disaffezione che non può essere sottovalutata. Sono molto deluso e triste ma eravamo pronti ad affrontare il risultato della consultazione già da settimane. Mi auguro che il governo britannico cominci a negoziare l’uscita dall’Unione. Ciò che mi conforta è che la fascia più giovane della popolazione ha votato a favore del remain. Siamo più forti se siamo uniti, e questo è un principio che i giovani hanno ben presente”.

Dichiarazione simile dal presidente del Consiglio europeo, Donald Tusk: “L’Ue è determinata a garantire l’unità a 27. Non nascondo che volevamo un risultato diverso. Sono pienamente cosciente di quanto grave e anche drammatico sia questo momento. Quello che non ci uccide ci rende più forti. Gli ultimi anni sono stati i più difficili per l’Ue ma siamo pronti ad affrontare questo scenario”. Il premier Matteo Renzi ha subito convocato una riunione cui erano presenti il ministro degli Esteri Paolo Gentiloni, quello dell’Economia Pier Carlo Padoan, il titolare dello Sviluppo Economico Carlo Calenda, il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Marco Minniti e il governatore della Banca d’Italia Ignazio Visco. Il Pd ha rinviato la propria direzione in programma per oggi.

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redazione