Effetto Renzi. Pd guadagna un punto, cala Forza Italia e Udc. Inchiodati Ncd e Lega, ma aumentano gli indecisi

19 marzo 2014

L’effetto-Renzi comincia a farsi sentire nel quadro politico italiano. Dopo una partenza un po’ stentata, la fiducia del presidente del Consiglio viaggia su livelli medio-alti (57% in crescita di un punto percentuale rispetto all’ultima settimana). Lo scenario lasciato dall’ex inquilino di Palazzo Chigi Enrico Letta era desolante: l’ex premier aveva registrato nell’ultimo periodo una fiducia intorno al 30% e numeri di una squadra di Governo ancora più mal ridotti. Renzi, invece, dopo poche settimane è riuscito a raddrizzare il timone. Questo trend positivo comincia ad avere un impatto diretto anche sulle intenzioni di voto degli italiani. Nell’ultimo sondaggio realizzato da Datamedia Ricerche per «Il Tempo», infatti, il buon risultato del Partito democratico spinge il centrosinistra verso il sorpasso nei confronti del centrodestra. Ma andiamo con ordine. Nel centrodestra, Forza Italia perde un punto percentuale rispetto alla scorsa settimana, passando dal 22% al 21%. Una flessione vistosa, che arriva dopo altre performance poco brillanti che sono state registrate nelle ultime rilevazioni. In calo anche l’Udc di Pier Ferdinando Casini, che scivola dall’1,8% all’1,5% (-0,3%).

Tendenza inversa per La Destra di Francesco Storace, che recupera due punti decimali e sale dallo 0,7% allo 0,9%. Tutti gli altri partiti della coalizione restano fermi: il Nuovo Centrodestra al 4,5%; la Lega Nord al 4%; Fratelli d’Italia – Alleanza Nazionale al 2,8%; i partiti minori allo 0,2%. In totale il centrodestra arriva al 34,9%, ben due punti percentuali in meno rispetto a tre settimane fa, e sempre più distante dalla soglia del 37% che gli consentirebbe di ottenere il premio di maggioranza nel «primo turno» del cosiddetto Italicum, la riforma elettorale che, dopo essere stata approvata alla Camera, ora deve avere il via libera dal Senato. È il centrosinistra, invece, ad avvicinarsi sensibilmente al 37%. Spinto, appunto, dalla performance del Partito democratico che guadagna l’1,1% e passa dal 31,1% al 32,2%. Il risultato del Pd rende meno vistoso il calo dei suoi potenziali alleati. Sinistra Ecologia e Libertà perde due punti decimali e scende dal 3% al 2,8%. Mentre un punto decimale lo lasciano per strada il Partito Socialista (0,7%) e le forze minori della coalizioni (0,3%). Insieme, i partiti del centrosinistra raggiungono il 36% (+1,1% rispetto al centrodestra). Con Scelta Civica ancora ferma all’1,1% (oltre sette punti percentuali in meno rispetto al risultato delle elezioni politiche 2013), nel sondaggio dell’istituto diretto da Natascia Turato si distigue il Movimento Cinque Stelle, in leggera crescita (-0,3%), che raggiunge il 22,8%. In aumento, infine, anche il numero degli indecisi (19%) e dei potenziali astenuti (24%). (Il Tempo)

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