Cronaca

Egitto, Zaki ancora in carcere: detenzione prolungata di altri 45 giorni

Prosegue il dramma di Patrick Zaki in Egitto. Il tribunale penale locale ha deciso infatti di prolungare di 45 giorni la detenzione dello studente dell’Università di Bologna, nonostante i suoi legali abbiano potuto partecipare alla sessione dei lavori odierna presentando le prove dell’illegalità della sua carcerazione. Zaki è in prigione ormai da nove mesi. In questo periodo i suoi avvocati hanno ripetutamente fornito prove sulla mancanza di obiettività e serietà delle accuse e l’illegalità della sua detenzione preventiva, senza riuscire a modificare le decisioni del tribunale.

Intanto domani mattina è prevista l’udienza per i tre dirigenti arrestati in Egitto dell’Iniziativa egiziana per i diritti personali (Eipr), ong per la quale Zaki è ricercatore negli studi di genere. Gasser Abdel Razek, Karim Ennarah e Mohamed Basheer sono stati fermati tra domenica scorsa e giovedì. I primi due, secondo quanto riferito da Amnesty International, sono accusati di “adesione a un gruppo terrorista”, “diffusione di notizie false” e “uso improprio dei social media”. Basheer deve rispondere anche del “crimine di finanziamento del terrorismo”.

Il sottosegretario all’Università e ricerca Peppe De Cristofaro ha condannato su Twitter la decisione del tribunale egiziano su Zaki, definendola “un immotivato e ingiustificato sopruso che la comunità accademica del nostro Paese e le Istituzioni nazionali ed europee non possono continuare a sopportare”. “Altri 45 giorni di detenzione preventiva per Patrick Zaki. Non ci sono parole per definire questo accanimento del potere giudiziario egiziano. Non ci sono parole per definire l’assenza di un’azione forte da parte del governo italiano”, ha scritto invecce sullo stesso social network il portavoce di Amnesty Italia, Riccardo Noury.

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