Il Consiglio dei ministri ha dato il via libera per un “election day” che si terrà l’8 e il 9 giugno, una mossa che accorpa le elezioni europee, amministrative e, in alcuni casi, regionali. Questa decisione nasce con l’obiettivo di aumentare la partecipazione e semplificare il processo elettorale. Come spiegato dal ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, questa iniziativa è accompagnata da importanti modifiche, tra cui un aumento del compenso per gli addetti ai seggi.
Con 3701 comuni chiamati alle urne, il secondo fine settimana di giugno vedrà quasi 17 milioni di votanti esprimere la propria volontà. Tra questi, 27 capoluoghi di provincia e sei capoluoghi di regione – Bari, Cagliari, Campobasso, Firenze, Perugia e Potenza – si uniranno al coro di voci che determineranno il futuro politico di queste aree. Un’attenzione particolare è rivolta al Piemonte, dove circa tre milioni e 600mila elettori saranno chiamati alle urne in concomitanza con l’election day. Il 2024 sarà un anno cruciale per diverse regioni italiane, con l’elezione del governatore in Abruzzo, Basilicata, Piemonte, Sardegna e Umbria. L’Umbria, in particolare, sarà l’ultima regione a recarsi alle urne in autunno.
Ok al terzo mandato
Il ministro per gli Affari Regionali e le Autonomie, Roberto Calderoli, gongola. “È il coronamento di un’altra storica battaglia della Lega, nell’interesse dei territori e dei cittadini – dice l’esponente leghista del governo Meloni -. Finalmente raggiungiamo un traguardo che gli amministratori chiedono da tempo, dando risposta alle migliaia di piccoli Comuni interessati da questo provvedimento”. Il provvedimento approvato dal Cdm comprende anche una liberalizzazione del mandato dei sindaci per i comuni con meno di 5mila abitanti, portandolo a tre mandati invece per quelli tra 5mila e 15mila.
Questo cambiamento è motivato da un’attrattività sempre minore per l’attività di addetto ai seggi, come ha spiegato il Ministro Piantedosi, sottolineando la necessità di affrontare la scarsa partecipazione con provvedimenti mirati. In merito all’election day, resta attesa la decisione della Basilicata sull’adesione all’iniziativa, ma sembra che il presidente della Regione, Vito Bardi, possa presto sciogliere la riserva. L’obiettivo principale di questa riforma è riconoscere e valorizzare la libera espressione della volontà popolare, come sottolineato da Calderoli: “Siamo impegnati nel rispetto del popolo che è sempre sovrano”.
La legge sulla beneficenza
C’è anche il via libera del Consiglio dei ministri al disegno di legge sulla beneficenza. La nuova normativa introduce principi di trasparenza nelle operazioni legate ad attività di solidarietà e sostegno a enti benefici nelle attività commerciali, disponendo regole e sanzioni stringenti che riguardano anche gli influencer. Si prevedono multe fino a 50mila euro. Il commento di Chiara Ferragni: “Felice, si riempie un vuoto legislativo”. In caso di violazione degli obblighi previsti dal disegno di legge in materia di destinazione di proventi derivanti dalla vendita di prodotti, l’Autorità potrà erogare una sanzione che va da 5mila fino a 50mila euro. Il 50% di questo importo sarà destinato a iniziative solidaristiche, individuate con un successivo decreto, ha detto il ministro per le Imprese e il made in Italy Adolfo Urso al termine del Cdm.
II provvedimento, ha spiegato il ministro, prevede che i produttori di beni e i professionisti abbiano l’obbligo di riportare sulla confezione dei prodotti informazioni specifiche, tra cui l’importo complessivo destinato in beneficenza, chiarendo se questo è predeterminato o se è un valore percentuale sul prezzo di ogni singolo prodotto. “Così il consumatore saprà con certezza quale parte del ricavato andrà a iniziative solidaristiche”, ha osservato Urso. Inoltre, prima andrà comunicata al Garante per la concorrenza l’intenzione di realizzare questa attività promozionale e il termine entro cui effettuare il versamento dell’importo al soggetto beneficiario. Il provvedimento, ha aggiunto il ministro, “risponde ai principi della trasparenza e assicura una informazione chiara e non ingannevole” quando i prodotti vengono pubblicizzati e venduti con fini solidaristici. La misura, ha chiarito Urso, “non riguarda ovviamente le attività di promozione da parte di enti non commerciali, per cui resta valido il codice del Terzo settore, né gli enti che fanno parte delle confessioni religiose, per cui c’è un accordo tra Stato e confessioni”.
Il commento della Ferragni
“Sono lieta che il governo abbia voluto velocemente riempire un vuoto legislativo. Quanto mi è accaduto mi ha fatto comprendere come sia fondamentale disciplinare con regole chiare le attività di beneficenza abbinate alle iniziative commerciali”: è il commento di Chiara Ferragni al dl sulle iniziative commerciali a sfondo benefico. “Questo dl – ha aggiunto – consente di colmare una lacuna che da una parte impedisce di cadere in errore, ma dall’altra evita il rischio che da ora in poi chiunque voglia fare attività di beneficenza in piena trasparenza desista per la paura di essere accusato di commettere un’attività illecita”.