Elettrodotto, cresce la paura per la salute. Lettera di una mamma alle istituzioni : “Aiutateci”

Il comitato di cittadini di diversi comuni del Messinese continua la protesta contro la realizzazione dell’impianto Terna Sorgente Rizziconi. di Gianluca Rossellini

elettrodotto

di Gianluca Rossellini

Temono sempre più per la propria salute. E così il comitato di cittadini di diversi comuni del Messinese, continua la protesta contro la realizzazione dell’elettrodotto Terna Sorgente Rizziconi (380 Kv in doppia terna, 18 cavi dell’alta tensione, tralicci monostelo alti oltre sessanta metri, ndr). L’ultima iniziativa in ordine di tempo, è stata organizzata dai residenti di Serro nel comune di Villafranca Tirrena (Me) e di Saponara (Me) che hanno impedito per qualche ora, l’accesso ai cantieri agli operai di Terna. La gente è stanca, ha l’impressione di lottare contro i mulini al vento. I cittadini si sentono abbandonati dalle istituzioni. Intanto, la paura per la salute in questo pezzo di Sicilia regna sovrana. Rossana Giacobbe, mamma di due piccoli, componente del comitato, in un momento di disperazione, prende carta e penna e scrive una lettera aperta alle istituzioni .

“Sono la mamma di due bambini di 2 e 4 anni – scrive la Giacobbe -. Abito a Saponara, un paese del Messinese, in collina, tranquillo e con aria pulita. Sono cresciuta qui e nella mia mente c’è sempre stata la consapevolezza che un giorno ciò che io ho vissuto – la mia infanzia, la mia adolescenza e tutto il resto – l’avrebbero vissuto i miei figli. E invece mi rendo conto che così non potrà mai essere perché a pochi passi da casa nostra stanno costruendo l’elettrodotto che ha portato molta inquietudine nei cuori e nelle menti di molti cittadini saponaresi e di molte mamme che come me si preoccupano per la salute dei propri figli. Non riesco a non pensarci- scrive ancora la Giacobbe – mio padre ha lavorato una vita per costruire la casa in cui abitiamo e noi per finire di pagare il mutuo, vite di sacrifici. Eppoi? Eppoi l’elettrodotto… Ai nostri figli chi ci pensa? A noi chi ci tutela? Nessuno! Abbiamo Ministri all’Ambiente, Ministri ai Beni Culturali, Ministri alla Salute, perché non vigilano? I dirigenti di Terna parlano di limite di sicurezza per la salute rispettato con i famosi 3 microtesla, ma è un valore di legge e non sanitario, gli studi epidemiologici che si basano su dati concreti indicano limiti di sicurezza assai inferiori, pari a 0,2-0,3 microtesla. Ci sono ricorsi al TAR, al Consiglio di Stato, denunce alla Procura della Repubblica, ma non succede nulla. Come ho già premesso sono mamma di due bimbi piccoli e ho paura perché queste opere hanno effetti negativi sulla salute. Abbiamo il sacrosanto diritto di essere tutelati. Mi chiedo come potremo vivere a meno di 100 metri da un elettrodotto di questa potenza. La leucemia infantile è la prima malattia causata dall’elettromagnetismo – si legge nella missiva – per non parlare della marea di conseguenze neurologiche che sono descritte in ricerche che, ovviamente, non vengono prese nella dovuta considerazione. Come potremo abitare qui? E Terna, non contenta, sta progettando di costruire un altro elettrodotto accanto ai primi due. La somma dell’elettromagnetismo causato da tutti questi cavi qualcuno l’ha presa in considerazione? Non si può vivere così, è una condanna nel cuore, non potrò mai più essere tranquilla. Saponara è attorniata da sei piloni di Terna. E altri arriveranno per il terzo elettrodotto. Come mamma devo insegnare a miei figli a rispettare le regole, mentre questi signori costruiscono in zone protette, in aree dichiarate dall’Unione Europea ad alto rischio ambientale. È tutto così assurdo e ingiusto. Di certo non avrei mai pensato di trovarmi in questa situazione. Chi può fare qualcosa per fermare la rovina di questo paese, per evitare che i nostri bambini siano esposti a rischi che nessuno dovrebbe correre, intervenga per favore, subito, subito. Lo chiedo a nome di tutti i miei concittadini e soprattutto come mamma”.