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Elezione dei giudici della Consulta, La Russa fiducioso: accordo con Pd e M5s. E scoppia la polemica

Dopo l’ennesima fumata nera del Parlamento in seduta comune il 10 dicembre, la questione dell’elezione dei giudici della Corte Costituzionale italiana entra in una fase cruciale a gennaio. Con il quorum fissato a 3/5, si prevede che questo possa facilitare un accordo tra maggioranza e opposizione per nominare i quattro giudici necessari. Il presidente del Senato, Ignazio La Russa, ha dichiarato di essere “convinto” che il plenum avverrà “molto presto”, sottolineando di aver avuto colloqui con i capigruppo di M5S e PD.

Apriti cielo. Le dichiarazioni di La Russa hanno suscitato preoccupazioni tra i gruppi Avs e Iv. I capigruppo dell’opposizione hanno criticato il presidente del Senato per la sua apparente parzialità e hanno avvertito contro eventuali intese “sottobanco”. Hanno ribadito l’importanza di mantenere un dialogo imparziale e di evitare baratti politici che escludano parti dell’opposizione. In sintesi, la situazione rimane complessa e delicata; le prossime settimane saranno decisive per determinare se il Parlamento riuscirà finalmente a eleggere i giudici della Consulta e a garantire il corretto funzionamento delle istituzioni italiane.

Quorum e necessità di intesa

La maggioranza qualificata richiesta per l’elezione dei giudici è meno pressante rispetto ai 2/3 necessari nelle prime votazioni, ma richiede comunque un’intesa sui nomi da parte del centrodestra per superare l’impasse. Un appuntamento politico chiave è imminente: la Consulta deve esprimersi sui referendum, inclusa la questione dell’autonomia differenziata, entro il mese prossimo. I margini per raggiungere un accordo sono molto ristretti.

I papabili

Attualmente, si sa che la premier Giorgia Meloni è favorevole alla nomina di Francesco Saverio Marini, suo consigliere giuridico. Un secondo nome è destinato a Forza Italia, con Pierantonio Zanettin in pole position. Il PD deve indicare un candidato su cui ottenere una convergenza, ma al momento non è stata trovata una soluzione soddisfacente nemmeno tra i membri del partito stesso.

Prossimi passi

Con la ripresa dei lavori parlamentari prevista per l’8 gennaio, il tema dell’elezione dei giudici sarà al centro della conferenza dei capigruppo della Camera. Il presidente Lorenzo Fontana e La Russa hanno già avviato un calendario serrato di scrutini per tentare di risolvere la situazione. È essenziale procedere rapidamente, poiché la Consulta opera attualmente con solo undici giudici, appena sopra il numero legale minimo.

Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha già espresso preoccupazione riguardo a questo stallo, definendolo un “vulnus alla Costituzione”. Anche Augusto Barbera, presidente uscente della Consulta, ha sollecitato l’elezione immediata dei nuovi giudici per non paralizzare l’attività giurisdizionale della Corte.

Pubblicato da
Enzo Marino