Elezioni Comunali, al primo turno 15 ballottaggi e 6 sindaci centrodestra
A Messina si afferma un candidato civico. Il dato più interessante per le sfide del ballottaggio è quello di Verona
Dei 22 capoluoghi di provincia e 4 di regione chiamati alle urne per questa tornata elettorale delle amministrative in 15 andranno al ballottaggio e gli altri otto invece vedono un risultato pressoché definito a spoglio ancora in corso. E sono Genova, (Bucci) Palermo, (Lagalla) l’Aquila (Biondi) e Padova (Giordani), Taranto (Melucci). Nelle prime tre è il candidato del centrodestra ad essere eletto al primo turno, mentre a Padova e Taranto vince il centrosinistra. E poi ci sono La Spezia dove si conferma il sindaco uscente di centrodestra Pierluigi Peracchini e Pistoia anche qui una riconferma per il centrodestra con Alessandro Tomasi. A Oristano nonostante lo scrutinio sia appena iniziato il candidato di centrodestra (Sanna) è già ampiamente sopra il 50%. Infine a Messina si afferma un candidato civico Federico Basile anche se le sezioni scritinate sono solo 12 su 253.
Il dato più interessante per le sfide del ballottaggio che si terranno tra 15 giorni è quello di Verona dove il candidato del centrosinistra, l’ex calciatore, Damiano Tommasi, a sorpresa è risultato il più votato (39%) anche se nella città veneta il centrodestra si è diviso con due candidati Sboarina e Tosi, il primo andrà al ballottaggio partendo dal 32%. Altri comuni capoluogo che andranno al ballottaggio sono Parma con Guerra per il centrosinistra, in vantaggio e Vignali per il centrodestra. Alessandria, è testa a testa tra il sindaco uscente Gianluca Cuttica di Revigliasco, sostenuto dal centrodestra e Giorgio Abonante. Ad Asti non è escluso il ballottaggio anche se il sindaco uscente Maurizio Rasero, sostenuto dal centrodestra corre in vantaggio, Rasero ha il 54,50% delle preferenze, mentre il suo sfidante Paolo Emilio Crivelli del centrosinistra il 38,88%.
A Cuneo il Pd di Patrizia Manassero è in testa ma non è escluso il ballottaggio: con poco meno di un quinto delle sezioni scrutinate il centrosinistra raggiunge il 47,87% dei consensi, più del doppio del suo sfidante di centrodestra Franco Civallero, che si attesta al 21,93%. A Como dopo lo scrutinio delle prime 13 sezioni su 74 la candidata sindaco del centrosinistra, Barbara Minghetti, è in vantaggio col 36,66%, mentre per il secondo posto si profila un testa a testa tra il candidato del centrodestra Giordano Molteni (28,9%). A Lodi Andrea Furegato, candidato sindaco del centrosinistra (Pd e M5s) è in vantaggio con un risultato oltre il 50% sulla leghista Sara Casanova, candidata del centrodestra e sindaco uscente. A Belluno è avanti Oscar De Pellegrin sostenuto da Lega e Fdi, rispetto a Giuseppe Vignato, candidato del centrosinistra. Altri ballottaggi vedono a Gorizia: Ziberna del centrodestra in vantaggio su Fasiolo del centrosinistra.
A Parma Michele Guerra del centrosinistra parte in vantaggio rispetto allo sfidante di centrodestra Pietro Vignali. A Piacenza Katia Tarasconi del centrosinistra andrà al ballottaggio con Patrizia Barbieri. A Lucca si profila il ballottaggio tra Francesco Raspini, centrosinistra, con un vantaggio su Mario Pardini della coalizione di centrodestra. Anche a Frosinone, dove le sezioni scrutinate al momento sono soltanto 5 su 48 centrodestra (Mastrangeli) e centrosinistra (Marzi) andranno al ballottaggio, come pure a Rieti Sinibaldi di Fdi è in netto vantaggio su Petrangeli del centrosinistra. A Viterbo la sfida invece sarà tra Alessandra Troncarelli, candidata del centrosinistra e la civica Chiara Frontini. A Barletta ballottaggio tra Cannito, del centrodestra, e Scommegna del centrosinistra. A Catanzaro ci sarà il ballottaggio tra il candidato di centrodestra Donato e quello di centrosinistra Fiorita.
Per avere un’idea di come cambierà la geografia politica bisogna ricordare che tra le città capoluogo 16 erano governate dal centrodestra (Alessandria, Asti, Catanzaro, Como, Frosinone, Genova, Gorizia, L’Aquila, La Spezia, Lodi, Monza, Oristano, Piacenza, Pistoia, Rieti e Verona), 4 dal centrosinistra (Cuneo, Lucca, Padova e Palermo), 2 da coalizioni civiche (Belluno e Parma), mentre 4 erano comuni commissariati (Barletta e Taranto dopo un voto di sfiducia, Messina e Viterbo a causa delle dimissioni del sindaco).