Urne aperte in Olanda per il rinnovo della Camera Bassa e quindi la formazione di un nuovo governo, a quattro mesi dalle dimissioni a sorpresa di Mark Rutte, premier per 13 anni arrivato al capolinea a causa delle tensioni politiche sulla questione dell`immigrazione. L`argomento è stato centrale durante la campagna elettorale. I sondaggi alla vigilia del voto hanno fotografato un quadro incerto, senza vincenti certi, e con una forte avanzata dell`estrema destra di Geert Wilders.
Il Partito Popolare per la Libertà e la Democrazia (Vvd) ora è diretto dalla 46enne ministra della Giustizia uscente, Dilan Yesilgoz, e si attesta al 18-19% e promette un giro di vite sull`immigrazione, mentre Rutte è tra i candidati alla sostituzione del segretario generale Nato Stolteneberg. Non molto diverso il livello di consenso attribuito al Partito per la Libertà (PVV) di Wilders, sempre ferocemente anti-islamico, tra il 16 e il 18. Segue la colazione tra Laburisti e sinistra dei Verdi con l`ex commissario Ue Timmermans al timone, che raccoglierebbe al massimo il 17% e il Nuovo Contratto Sociale (Nsc) di Pieter Omtzigt che ha visto calare il favore dell`elettorato rispetto al boom dei mesi scorsi che faceva prevedere una sua vittoria. Secondo i sondaggi qualsiasi partito prevalga oggi non potrà governare senza una coalizione.