Elezioni in Puglia, Conte si appella a opposizioni. Centrodestra: richiesta conversione decreto è grave

Il premier: “Conversione sia unanime”. La replica: “Ingerenza politico-elettorale”, il Quirinale “vigili”

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Giuseppe Conte chiede a maggioranza e opposizioni di convertire all’unanimità il decreto che impone la doppia preferenza di genere alle elezioni regionali pugliesi. Ma il centrodestra risponde con una nota congiunta dei tre leader per denunciare il “precedente pericoloso” costituito dal decreto come “ingerenza politico-elettorale” e addirittura “incidente istituzionale finalizzato a far saltare le elezioni”, chiedendo che il Quirinale “vigili”.

In un intervento su Facebook, il presidente del Consiglio afferma: “Oggi abbiamo scritto una nuova pagina nella storia italiana dei diritti politici e, in particolare, dei diritti delle donne. Per la prima volta il Governo è intervenuto per adottare un decreto-legge che introduce nella legislazione della Regione Puglia il vincolo della doppia preferenza, offrendo a tutti gli elettori pugliesi la garanzia di poter scegliere, in occasione della prossima competizione elettorale, tra candidati di sesso diverso. Per il Governo l`empowerment femminile è un imperativo morale, politico e giuridico. Non siamo disposti a consentire ulteriori discriminazioni a carico delle donne. Questo vale anche per le altre Regioni che ancora non hanno adeguato i rispettivi sistemi elettorali al principio di parità di genere”. Da qui “l’appello a tutte le forze parlamentari, senza distinzioni tra maggioranza e opposizioni: sarebbe davvero un bel segnale che il decreto-legge appena approvato dal Consiglio dei Ministri riunito in seduta straordinaria fosse convertito in legge all`unanimità dal Senato e dalla Camera dei Deputati”.

MATTARELLA FIRMA IL DECRETO

Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha firmato il decreto che esercita i poteri sostitutivi nei confronti della Regione Puglia in merito alla legge elettorale, per quel che riguarda la previsione della doppia preferenza di genere. Lo si apprende da fonti del Quirinale.

IL DECRETO

Esercizio dei poteri sostituvi per imporre la doppia preferenza di genere e “garantire l’unità giuridica dellaRepubblica”, e nomina di un commissario ad acta – nella persona del Prefetto di Bari – per tutti gli adempimenti conseguenti. SOno i contenuti del decreto legge con cui il governo è interenuto sulla legge elettorale della Regione Puglia, a meno di due mesi dalla consultazione. Dopo aver disposto che “il mancato recepimento nella legislazione regionale in materia di sistemi di elezione del Presidente e degli altri componenti della Giunta Regionale, nonché dei consigli regionali dei principi fondamentali posti dall`articolo 1 della legge 2 luglio 2004, n. 165, come modificata dalla legge 15 febbraio 2016, n. 20, integra la fattispecie di mancato rispetto di norme di cui all`articolo 120 della Costituzione e, contestualmente, costituisce presupposto per l`assunzione delle misure sostitutive ivi contemplate”, il decreto approvato dal Cdm prosegue: “Ai fini di assicurare il pieno esercizio dei diritti politici e l`unità giuridica della Repubblica, per le elezioni del consiglio regionale della Regione Puglia si applicano, salvo sopravvenuta autonoma attuazione di detti principi, le seguenti disposizioni:

a) qualora la legge elettorale preveda l`espressione di preferenze, la votazione per l`elezione dei consigli regionali avviene mediante l`utilizzo di una scheda che garantisca la doppia preferenza di cui una riservata a un candidato di sesso diverso dall`altro;

b) qualora la lista non rispetti i criteri di parità di genere richiamati in premessa, l`Ufficio centrale circoscrizionale adotta i provvedimenti necessari a garantire che la lista dei candidati sia conforme al rispetto dei suddetti criteri eliminando le posizioni eccedenti il rapporto di proporzionalità, procedendo dall`ultimo della lista. Nel caso in cui siano espresse due preferenze per candidati del medesimo sesso, si procede all`annullamento della seconda preferenza”.

Infine, “il Governo nomina un commissario straordinario allo scopo di provvedere agli adempimenti strettamente conseguenti, ivi compresa la ricognizione delle disposizioni regionali incompatibili con il comma 6 ter, fermo restando il rispetto del principio della concentrazione delle consultazioni elettorali di cui al comma 3”.