Sulle elezioni in Sicilia, scende in campo per la prima volta Silvio Berlusconi. “Sono stato da più parti chiamato ad intervenire sulle candidature alle elezioni siciliane – afferma il leader di Forza Italia -. Mi sembra che la cosa fondamentale sia essere uniti, perché uniti si vince, divisi si perde. Credo quindi che ci debba essere al più presto un incontro tra noi, Fratelli d’Italia, la Lega e le altre forze politiche del centrodestra per individuare e decidere delle candidature condivise”. Dunque, il centrodestra parte dalla Sicilia per ricompattarsi e tornare a governare. Nelle urne siciliane, d’altronde, la coalizione rischia la sua stessa sopravvivenza. I leader dei partiti dell’alleanza, al di là del gioco delle parti, ne sono più che consapevoli. E così in queste ore, arrivano i primi segnali per una candidatura unica e vincente sia alle Amministrative di giugno, sia alle Regionali d’autunno. Un primo accordo, sembra già nel cassetto: la ricandidatura a presidente della Regione Siciliana di Nello Musumeci, fortemente sostenuta da Giorgia Meloni. Gianfranco Miccichè, commissario di FI in Sicilia è ora possibilista: “Se il candidato del centrodestra deve essere Musumeci che sia Musumeci. Però deve essere il candidato di tutta la coalizione, che valuterà più in là. Ricordo che la candidatura di Musumeci, cinque anni fa, fu comunicata a settembre, e perché oggi dobbiamo decidere il candidato per la Regione?”.
Di certo è una mano tesa, quella di Miccichè che fino a qualche giorno fa, di Musumeci ricandidato a governatore dell’Isola non ne voleva sentir parlare. Una mano tesa che arriva dalla splendida Mondello, la rinomata zona balneare alle porte di Palermo in occasione della presentazione della candidatura di Francesco Cascio a sindaco del capoluogo della Sicilia. Una partita, quella di Palermo che vede ancora fuori Fratelli d’Italia, essendo Cascio candidato azzurro del ticket Forza Italia-Lega, e sostenuto anche da Noi con l’Italia e Coraggio Italia. Non a caso a poche ore prima della presentazione della candidatura di Cascio arriva una dichiarazione di Ignazio La Russa. “Fratelli d’Italia ribadisce ancora una volta di voler perseguire a Palermo e nelle elezioni Regionali, l’unità del centrodestra” afferma l’esponente del partito della Meloni, avvertendo, allo stesso tempo, “se l’annuncio (la candidatura di Cascio, ndr) previsto avesse luogo, nelle prossime ore ci vedremmo costretti a indicare, quale candidato sindaco di Palermo, la persona che riteniamo più competitiva e più adatta a guidare il rilancio della Città di Palermo”. In altri termini, “la Capitale della Regione Siciliana non merita ticket dettati più dalla volontà di contrastare FdI piuttosto che di battere sinistre e M5S”, conclude. L’annuncio è stato fatto. Ma anche l’apertura di Miccichè alla ricandidatura di Musumeci a governatore che di certo lo stesso La Russa non si aspettava.
In ogni caso, Miccichè crede all’unità della coalizione ma non accetta l’ultimatum di La Russa. “Vogliamo il centrodestra unito – torna a ribadire il leader azzurro in Sicilia -. Abbiamo fatto un errore. Non abbiamo fatto una riunione unitaria fra i partiti. Non lo abbiamo fatto perché ogni tanto un leader nazionale ha detto che se ne sarebbe occupato lui. Ha ragione, quindi, Giorgia Meloni a dire che non c’è stata una riunione. Noi la agevoleremo. È normale che Meloni non può fare quello che vuole Miccichè ma può, in caso, ascoltare le richieste di Berlusconi”. E così sarà. Perché come annunciato dallo stesso Cavaliere, la “pratica” Sicilia ora passa a Arcore. Solo così potrà uscire un centrodestra unito e che dato le sue radici nell’Isola, un centrodestra vincente aprirebbe la strada per Palazzo Chigi. Anche Totò Cuffaro, con la sua Nuova Dc è pronto a sostenere una candidatura unitaria del centrodestra a sindaco di Palermo. “Solo se si è uniti si potrà superare la Sinistra con un risultato che ci consenta di vincere al primo turno, senza andare al ballottaggio”. In sostanza, per l’ex governatore della Sicilia, “speriamo che dentro la coalizione ci si liberi da pregiudizi e rancori e si faccia prevalere le ragioni dello stare insieme”.