Scintille tra Usa e Cina. Trump: Pechino cerca di farmi perdere. E arriva una secca smentita

Scintille tra Usa e Cina. Trump: Pechino cerca di farmi perdere. E arriva una secca smentita
La sede del quotidiano Des Moines Register
27 settembre 2018

Il nemico pubblico numero uno è la Cina. La Casa bianca ha alzato il tiro contro Pechino, sostenendo che la Repubblica popolare fa ingerenze a un “livello inaccettabile” negli Stati uniti. E il presidente Usa Donald Trump ha detto che Pechino non vuole una sua vittoria. Dal canto suo, la Repubblica popolare ha smentito ogni ingerenza.

Questo mentre il presidente Usa Donald Trump twittava che la Cina sta pagando articoli sui giornali per farli apparire come notizie. “La Cina sta attualmente piazzando propaganda nel Des Moines Register (un giornale dell’Iowa, ndr.) e in altri giornali, fatta in modo che sembri notizie. Questo è perché li stiamo sconfiggendo sul commercio, aprendo i mercati, e gli agricoltori faranno una fortuna quando sarà finita!” A New York, aprendo una riunione al Palazzo di vetro, il presidente sullo stesso argomento ha detto: “Non vogliono che io vinca”, perché “sono il primo presidente statunitense ad aver sfidato la Cina sul commercio”.

Leggi anche:
Trump sceglie "Dottor Oz" alla guida sistema di assistenza sanitaria

Un funzionario della Casa bianca ha inquadrato queste informazioni in un’accusa più elaborata. La Cina sta dispiegando strumenti economici, militari e informativi per fare ingerenza sul governo degli Stati uniti. E queste “attività hanno raggiunto un livello inaccettabile”.  Tra gli strumenti utilizzati, secondo questo funzionario che non ha voluto la diffusione del suo nome, c’è anche un uso mirato delle tariffe nella guerra commerciale, in modo da “interferire attivamente nel nostro sistema politico” colpendo “gli agricoltori nei distretti e stati che hanno votato per il presidente”. Il riferimento è ai dazi sulla soia, un prodotto commerciale importante proprio nello Iowa, uno stato elettoralmente cruciale.

Leggi anche:
Meloni in Argentina, oggi bilaterale con il turbo-liberista Milei

Ancora, la Cina ha messo nel mirino – secondo questo funzionario, “candidati politici a seconda se criticano o sostengono le politiche cinesi”. Inoltre, le strutture mediatiche cinesi sono usate anche in “attività coperte”, ha sostenuto ancora il funzionario, mentre ci sono cyberattacchi, e “alcuni casi di corruzione”. Pechino ha ovviamente respinto le accuswe al mittente. “La Cina ha sempre rispettato il principio di non ingerenza negli affari interni di un Paese”, ha detto il ministro cinese degli Affari esteri, Wang Yi, parlando al Consiglio di sicurezza dell’Onu. “Respingiamo le accuse contro la Cina e chiediamo ad altri paesi di rispettare la Carta delle Nazioni Unite e di non interferire nei nostri affari interni”. askanews

Segui ilfogliettone.it su facebook
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Se avete correzioni, suggerimenti o commenti scrivete a redazione@ilfogliettone.it


Commenti