Elezioni Ostia, Crollo M5S (-13,3%). Pd da solo non va, boom CasaPound
Centrodestra trainato da Fratelli d’Italia s’impone come prima coalizione
Movimento 5 Stelle in netto calo, ma comunque in grado di reggere da solo lo scontro con le coalizioni di centrodestra e centrosinistra. Centrodestra trainato da Fratelli d’Italia che s’impone come prima coalizione e vola al ballottaggio con una distanza dai grillini di soli 2.321 voti. Partito democratico secondo partito, ma a quasi 20 punti dai grillini e senza coalizione non in grado di competere. Boom di CasaPound che sfiora il 10% attestandosi sui voti di Fratelli d’Italia. E’ la situazione che emerge dai risultati delle elezioni di Ostia, il Municipio X di Roma, dove si è votato ieri per scegliere il nuovo presidente dopo 27 mesi di commissariamento.
IN NETTO CALO IL M5S – Il Movimento 5 Stelle resta il primo partito votato, ma ha perso il 13,34% di consensi rispetto alle elezioni comunali del 2016 che avevano incoronato Virginia Raggi sindaca della Capitale. Quasi un anno e mezzo fa Raggi prese in quel Municipio il 43,62% dei voti (il 76,12% al ballottaggio), mentre ieri la candidata pentastellata Giuliana Di Pillo – che è stata comunque la più votata e andrà al ballottaggio – è arrivata al 30,28%. In totale sono 22.761 voti in meno tra le due tornate. Rispetto alle comunali del 2013 (Ignazio Marino sindaco), l’ultima volta che si votò in quel Municipio, il candidato del M5S ha aumentato i consensi del 13,3%: allora Paolo Ferrara (oggi capogruppo grillino in Campidoglio) prese il 16,98%, classificandosi terzo dopo le coalizioni di centrosinistra e centrodestra.
FDI TRAINA IL CENTRODRESTRA – Sarà il centrodestra, con la candidata di Fratelli d’Italia Monica Picca, a sfidare Di Pillo al ballottaggio: Picca ha preso il 26,68%, portando la coalizione che la sosteneva (Fratelli d’Italia, Forza Italia, Noi con Salvini e due liste civiche) al 26,61%, meno di 4 punti di distanza (2.321 voti) dal Movimento 5 Stelle. Rispetto al giugno 2016, Fratelli d’Italia ha perso una manciata di voti (da 9,99% a 9,68% di ieri) ma tutta la coalizione è passata dal 16,87% al 26,61%. Allora però nella coalizione non c’era Forza Italia, che sosteneva Alfio Marchini e prese il 5,59%. Nel 2013, invece, il centrodestra arrivò al 29,45% per sostenere il candidato Cristiano Rasi (Fratelli d’Italia per Alemanno Sindaco prese il 5,44%).
PD SECONDO MA DA SOLO NON VOLA – Il candidato del Partito Democratico Athos De Luca è arrivato al 13,61%. Il Pd si è presentato da solo alle elezioni di ieri, prendendo il 13,74%. Di fatto è il secondo partito più votato a Ostia ma è distante quasi 17 punti dal M5S: da solo non è competitivo. Nel 2016 la coalizione di centrosinistra che sosteneva Roberto Giachetti sindaco arrivò al 19,54%: ne facevano parte, oltre al Pd, Socialisti, Verdi, Italia dei Valori, Radicali e liste civiche. Se anche ieri il centrosinistra si fosse presentato unito avrebbe quanto meno rivaleggiato con il centrodestra arrivando intorno al 26%: le liste collegate agli altri candidati di sinistra, Eugenio Bellomo e l’ex parroco don Francesco De Donno (sostenuto da Insieme e Mdp), hanno preso rispettivamente il 3,63% e l’8,64%. Sono lontani i tempi del 2013, quando la coalizione di centrosinistra (con candidato Andrea Tassone) arrivava al 42,95% guadagnando la presidenza.
IL BOOM DI CASAPOUND – Una delle sorprese delle elezioni di ieri a Ostia è senza dubbio l’exploit di CasaPound. Il partito di estrema destra, che correva con due liste civiche e con candidato Luca Marsella, ha preso il 9,02%: un vero boom se rapportato al 2016 quando arrivò all’1,99% e anche al 2013 quando prese l’1,08%. Se al ballottaggio i voti di CPI andassero tutti a Picca, il centrodestra arriverebbe al 35% superando il Movimento 5 Stelle.
LE LISTE CIVICHE – Le altre liste civiche prendono, in totale, l’8,08%: tra queste si affermano le due legate al giornalista Andrea Bozzi (5,36%), seguita dalla lista “Il popolo della famiglia” di Giovanni Fiori (1,37%) e dalla lista “Noi del 10º municipio” di Marco Lombardi (1,35%).