Sara’ il clima, ma la Sicilia smette per il momento il ‘cappotto’ del Movimento cinque stelle. Ammesso che si possa fare un confronto, le Politiche del 4 marzo avevano fatto segnare il pienone di deputati con percentuali medie del 48%, sull’onda delle Regionali. Le Comunali, invece, disegnano un altro scenario. Il M5s vince a Pantelleria, va al ballottaggio ad Acireale.
Soprattutto si gioca molto a Ragusa, citta’ che viene da cinque anni di governo pentastellato: tra le prime citta’ capoluogo conquistate, la sfida assume la forma di un insidioso ballottaggio tra l’esponente Antonio Tringali che ha ottenuto il 22,67%, e Giuseppe Cassi’, appoggiato da Fratelli d’Italia e tre liste civiche, che ha dovuto accontentarsi del 20,83%, ma che adesso potrebbe giovarsi di una pragmatica unita’ del centrodestra. Tre mesi fa a Ragusa il Movimento aveva ottenuto oltre il 46%. Se ci si limita a guardare gli altri capoluoghi, dove i 5 Stelle sono fuori dai giochi, a Siracusa il candidato M5s ottiene 16,43%, pochi mesi prima la formazione superava il 55%.
A Catania sfiora il 16%, a fronte del 47,5%. A Messina il 13,51% contro il precedente 44,81%. A Trapani il 12%, mentre era oltre il 53% a marzo scorso. Altro tipo di competizione, altra storia, si dira’, ma gli avversari respirano un po’ di piu’ sotto il sole di questa caldissima primavera. Almeno fino alla prossima tappa della lunga fase elettorale siciliana.