Elisabetta Belloni lascia il Dis: “Non c’è nessun altro incarico”. Cosa c’è dietro le sue dimissioni?
Una decisione che scuote il panorama istituzionale. Era stata nominata direttore del Dipartimento delle Informazioni per la Sicurezza il 21 maggio 2021, segnando un altro importante capitolo della sua lunga e prestigiosa carriera
Un fulmine a ciel sereno scuote i vertici istituzionali italiani: Elisabetta Belloni ha annunciato le sue dimissioni dalla guida del Dis, il Dipartimento delle Informazioni per la Sicurezza. “Ho comunicato le mie dimissioni a partire dal 15 gennaio, è una mia decisione”, ha dichiarato Belloni, ribadendo che si tratta di una scelta personale e maturata nel tempo. Nessun altro incarico all’orizzonte, ha specificato, smentendo le voci che la volevano diretta verso Bruxelles accanto a Ursula von der Leyen.
Belloni era stata nominata direttore del Dis il 21 maggio 2021, segnando un altro importante capitolo della sua lunga e prestigiosa carriera. Una carriera che l’ha vista protagonista nei più alti livelli della diplomazia e dell’intelligence italiana. Con l’uscita annunciata per il 15 gennaio, termina un incarico che includeva il delicato compito di coordinare le due principali agenzie di intelligence del Paese: Aise e Aisi.
Un curriculum di eccellenza
Romana, classe 1958, Elisabetta Belloni ha costruito un percorso professionale che l’ha resa una figura di spicco della politica estera e dell’intelligence italiana. Dopo aver frequentato il liceo Massimo di Roma – lo stesso di Mario Draghi – e conseguito la laurea in Scienze Politiche alla Luiss nel 1982, Belloni è entrata in carriera diplomatica nel 1985. I suoi incarichi l’hanno portata a Vienna e Bratislava, ma è nel 2004 che ha segnato un primato: prima donna alla guida dell’Unità di crisi della Farnesina.
In quel ruolo, ha affrontato emergenze di portata internazionale, dai rapimenti di italiani in Iraq e Afghanistan al devastante tsunami nel sudest asiatico. Successivamente, dal 2008 al 2012, è stata direttore generale per la Cooperazione allo sviluppo, per poi dirigere, dal 2013 al 2015, il settore Risorse e Innovazione. Promossa ambasciatrice nel 2014, è stata capo di gabinetto del ministro degli Esteri Paolo Gentiloni e, nel 2016, è diventata la prima donna a ricoprire il ruolo di segretario generale della Farnesina.
Una figura rispettata bipartisan
Il nome di Elisabetta Belloni è spesso emerso nei momenti chiave della politica italiana. Nel 2022, prima della rielezione di Sergio Mattarella, era stata citata come possibile candidata al Quirinale, anche grazie all’apprezzamento trasversale di cui gode. Poliglotta – parla quattro lingue – e decorata con la Legion d’onore francese, Belloni rappresenta un raro esempio di professionalità e rigore.
Di sé e del suo percorso formativo, ha detto: “Al liceo Massimo ci hanno insegnato l’impegno e il rigore che ci accompagnano per tutta la vita”. E proprio l’impegno e il rigore hanno caratterizzato un cammino fatto di conquiste e primati, ma anche di scelte coraggiose, come quella di lasciare oggi un incarico tanto prestigioso.
Cosa c’è dietro le dimissioni?
“Non c’è nessun altro incarico”, ha ribadito Elisabetta Belloni, cercando di sgombrare il campo da qualsiasi speculazione. Eppure, l’improvviso annuncio apre interrogativi sul futuro della sua carriera e sul destino del Dis. Resta il fatto che Belloni lascia un segno indelebile nella storia dell’intelligence italiana, portando avanti il suo incarico con competenza e discrezione, in un ambito spesso lontano dai riflettori.
Le sue dimissioni segnano la fine di un’era, ma non certo della sua influenza sulla scena pubblica. Quali saranno i prossimi passi di Elisabetta Belloni? Una domanda che resta per ora senza risposta, ma che sicuramente continuerà ad animare il dibattito nei prossimi mesi.