Elon Musk, CEO di Tesla è diventato, il più grande azionista esterno di Twitter, proprio a poche settimane dalle feroci critiche in cui aveva accusato il social media di non sostenere i principi della libertà di parola. Musk possiede, da lunedì, una partecipazione passiva del 9,2% nella società, una quota per il Ceo di Tesla che vale 2,89 miliardi di dollari. Il 25 marzo, Musk aveva lanciato proprio su Twitter un sondaggio tra i suoi 80 milioni di followers che diceva: “La libertà di parola è essenziale per una democrazia funzionante. Credi che Twitter aderisca rigorosamente a questo principio?”. Più del 70% dei circa 2 milioni, che avevano risposto, aveva votato no. Questo lo aveva spinto a chiedere se fosse necessaria una nuova piattaforma e questo ha fatto sospettare che Musk stesse pensando ad un nuovo social.
Nel mese di marzo, il Ceo di Tesla è stato particolarmente attivo sul social. Il 24 marzo, per esempio, Musk aveva chiesto ai suoi follower se “l’algoritmo di Twitter dovrebbe essere open source”. Il co-fondatore di Twitter Jack Dorsey, che si è dimesso dalla carica di CEO l’anno scorso, ha poi ritwittato il sondaggio di Musk, dicendo: “La scelta di quale algoritmo utilizzare (o meno) dovrebbe essere aperta a tutti”. I tweet di Musk hanno da sempre scosso i mercati al punto che sta litigando con la SEC per strutturare un accordo che ponga limiti alla libertà dei post del fondatore di Tesla, che grazie a Twitter continua a testare l’umore del mercato su altre società di sua proprietà come SpaceX e la compagnia di trasporti Boring.