Per la chiusura della campagna #Emergencylessons, l’Unicef e l’Unione Europea hanno lanciato l’ultima video storia “Emoji” ambientata in Nepal, paese che nel 2015 è stato colpito da un violento terremoto in cui sono morte 9.000 persone. Con questa video storia, un bambino nepalese, Amosh ha raccontato la sua terribile esperienza e descrive attraverso un Emoji il significato che per lui ha avuto l istruzione in questa emergenza.
Si è concluso con un evento a Bruxelles, al Parlamento Europeo, la campagna #EmergencyLessons, durata 7 mesi e che ha coinvolto più di 70 milioni di persone solo su Twitter. Sono circa 2 milioni i bambini che, grazie alla collaborazione fra il dipartimento per gli Aiuti umanitari e la Protezione Civile della Commissione europea e l’Unicef, negli ultimi quattro anni, in 20 diversi paesi, hanno proseguito il loro percorso scolastico, affrontando le conseguenze di conflitti, disastri naturali o emergenze di altro tipo.Dei 462 milioni di bambini in età scolare e di giovani che vivono in paesi colpiti da emergenze, circa 75 milioni hanno urgente bisogno di supporto per l istruzione. Nonostante ciò, l istruzione continua a essere uno dei settori che riceve minori finanziamenti dagli appelli umanitari. Ad oggi, meno del 2% delle risorse umanitarie a livello mondiale sono impiegate a tale scopo.