Emergenza sanità in Calabria: Belcastro, il paese dove anche solo ammalarsi è proibito
Il sindaco del comune della provincia di Catanzaro, ha emanato un’ordinanza unica nel suo genere: “Vietato ammalarsi”
In un’iniziativa che ha sollevato sia ironia che seria riflessione, il sindaco di Belcastro, Antonio Torchia, ha emanato un’ordinanza unica nel suo genere: “vietato ammalarsi”. Questo provvedimento nasce da una realtà drammatica: una sanità locale praticamente assente, con la guardia medica spesso chiusa e il pronto soccorso più vicino situato a ben 45 chilometri di distanza.
Belcastro, un piccolo comune nella provincia di Catanzaro, conta una popolazione con una percentuale di anziani vicina al 50%, rendendo la situazione sanitaria ancora più critica. Come riportato dall’Agi, il sindaco Torchia ha messo in evidenza le numerose criticità quotidiane nel suo atto ufficiale. Tra queste, la mancanza di un servizio di emergenza durante le ore notturne, nei giorni prefestivi e festivi; la postazione di continuità assistenziale medica che apre e chiude a singhiozzo; e la postazione 118 Suem nel vicino comune di Sersale, che non è dotata di personale medico. Il primo pronto soccorso utile si trova all’ospedale Pugliese di Catanzaro, con l’aggravante che i limiti di velocità sulle strade provinciali permettono di arrivarci a soli 30 km/h.
L’ordinanza di Torchia, che ha suscitato notevole attenzione in tutta la Calabria, non è solo una provocazione. È un grido d’allarme che evidenzia le condizioni precarie in cui versa la sanità pubblica in una regione geograficamente complessa, dove la gestione sanitaria è stata sotto commissariamento per oltre 14 anni. Il sindaco ha ordinato ai cittadini di Belcastro di evitare comportamenti a rischio per la salute, di non contrarre malattie che necessitino di intervento medico urgente, e di ridurre al minimo attività come viaggi, sport e persino uscite domestiche, consigliando di restare il più possibile a riposo.
Questa ordinanza sarà in vigore finché non verrà garantita una copertura sanitaria giornaliera adeguata. La misura, sebbene con un tocco di ironia, sottolinea un dramma diffuso non solo a Belcastro ma in molte aree della Calabria, dove le carenze sanitarie mettono a rischio la vita quotidiana degli abitanti, specialmente dei più vulnerabili. La provocazione del sindaco Torchia mette in luce la necessità di un cambiamento radicale nella gestione e nella distribuzione dei servizi sanitari, richiamando l’attenzione non solo delle autorità locali.