Otto anni per avere una diagnosi e ricevere cure adeguate, con gravi ripercussioni sulla qualità di vita di chi soffre di emicrania. Per cambiare questa situazione la European Migraine and Headache Alliance (EMHA) ha promosso il “Progetto Emicrania Accesso alle Cure 2022” in difesa delle persone affette da tale patologia. La campagna, supportata da soggetti del settore pubblico e privato, invita le istituzioni e i politici a impegnarsi in prima persona nei confronti di questa malattia per ridurre i tempi di diagnosi e rendere più ampiamente disponibili cure efficaci.
“Il messaggio che vogliamo portare alla luce – ha detto ad askanews Angela Saez, project manager EMHA per il Progetto Emicrania 2022 – è che esiste un grande divario tra la disponibilità delle terapie più recenti e innovative sull’emicrania cronica e i pazienti che ne beneficiano: anche se sono disponibili, le persone non hanno accesso a queste più recenti terapie. Quindi alla fine c’è un grande divario a riguardo. Per questo, quello di cui abbiamo bisogno è che politici e operatori sanitari si impegnino e siano maggiormente coinvolti per ridurre questo divario, in modo che i pazienti italiani possano accedere alle più innovative terapie”.
In Italia il 46% delle persone con emicrania aspetta più di 5 anni per ricevere un trattamento efficace. Tali ritardi provocano un peggioramento della qualità della vita, con ripercussioni sull’ambito sociale, lavorativo e familiare. Per questo si chiede un impegno alla politica. “Stiamo facendo una serie di audizioni – ha spiegato la senatrice Paola Boldrini, vice presidente della Commissione Sanità di Palazzo Madama – e ho chiesto che venga audita anche l’associazione cefalalgici, perché nel Piano nazionale sulle cronicità ci potrebbero già essere delle risposte, anche all’insaputa degli stessi pazienti. Vogliamo andare a vedere lo stato dell’esistente perché alcune esigenze potrebbero essere già coperte dal Piano. E poi naturalmente c’è il fatto di mettere in pratica tutto il resto che è previsto nel Pnrr per i malati con patologie croniche. E la cefalea è una di queste malattie”. La campagna paneuropea “My Life: the Waiting Room – La mia vita: una sala d’attesa” riporta le esperienze di vita quotidiana delle persone affette da emicrania e lancia anche un hashtag per cercare di mettere fine a tutti questi ritardi: #GetImpatientForMigraine.