Una bufera giudiziaria travolge Emis Killa, nome d’arte di Emiliano Rudolf Giambelli, tra i volti più noti del rap italiano. Il cantante, atteso sul palco dell’Ariston a Sanremo 2025 con il brano “Demoni”, è stato iscritto nel registro degli indagati dalla Direzione Distrettuale Antimafia (Dda) di Milano per associazione a delinquere, nell’ambito dell’inchiesta “Doppia Curva” condotta dalla Squadra mobile e dallo SCO. La notizia, confermata da fonti investigative, si intreccia con un provvedimento amministrativo: la questura di Milano gli ha notificato un Daspo urbano di tre anni, che gli vieta l’accesso agli stadi e alle aree sensibili durante gli eventi sportivi.
Il coinvolgimento del rapper, vicino al direttivo della Curva Sud Milano rossonera, era emerso già nelle prime fasi delle indagini sulla violenza tra ultrà di Milan e Inter. Secondo gli inquirenti, Emis Killa avrebbe partecipato a un’aggressione avvenuta l’11 aprile 2024 allo stadio San Siro, in occasione della partita di Europa League tra Milan e Roma: un gruppo di tifosi, tra cui un ultrà rossonero già arrestato, avrebbe colpito uno steward con uno schiaffo e un pugno. Il rapper, all’epoca non indagato, era stato perquisito il giorno dell’esecuzione delle 19 misure cautelari emesse a carico degli ultrà.
La svolta giudiziaria ha spinto Emis Killa a un passo drammatico: il ritiro dal Festival di Sanremo. Con un post su Instagram, il rapper ha spiegato: “Apprendo oggi dai giornali che sono indagato (a me è stato notificato esclusivamente il Daspo, che è un atto amministrativo e non penale). Se questo corrisponderà al vero, sarà importante che l’indagine faccia il suo corso”. “Dopo 15 anni di carriera ero felice di affrontare il mio primo Sanremo – ha aggiunto -. Ringrazio Carlo Conti per avermi voluto, ma preferisco fare un passo indietro. Spero di poter affrontare in futuro un Festival in cui a essere centrale sia la musica”.
La Rai e l’organizzazione del Festival hanno preso atto del ritiro, annunciando che i cantanti in gara restano 29, senza sostituzioni. Una decisione che lascia un vuoto inedito nella storia recente della manifestazione. Intanto, il caso solleva domande sul rapporto tra mondo dello spettacolo e tifoseria violenta: Emis Killa, da anni legato all’ambiente ultras, aveva spesso trasformato la sua passione per il Milan in elementi testuali (“Scarpe date a Luca, il capo ultras”, citava in una vecchia hit).
Ora, mentre la Dda approfondisce i legami tra il rapper e presunti episodi di criminalità organizzata negli stadi, resta l’amaro in bocca per i fan: “Demoni”, canzone che avrebbe dovuto parlare delle sue lotte interiori, finisce oscurata da ben altri fantasmi.