Emma Stone è la protagonista dell’ultima opera del regista greco Yorgos Lanthimos, “Bleat”. Un cortometraggio senza dialoghi, ambientato in Grecia, sull’isola di Tinos, che, sullo sfondo di aspri e ventosi paesaggi in bianco e nero, parla di perdita e morte. “Mi sento molto al sicuro con lui e anche messa alla prova. È un grande dono perché qual è lo scopo di continuare, senza offesa ma, questo stupido lavoro che è recitare se non si continua a mettere pressione, a crescere e ad essere sfidata? Non ha davvero senso se ci si adagia. Penso valga anche per la vita”.
Per il regista l’assenza di dialogo è stato il modo per far paralre altro: le immagini, l’atmosfera. “Quando faccio un film, non ho mai l’obiettivo che le persone ne traggano qualcosa di specifico. Si tratta di inserire alcune immagini, pensieri e domande, quindi far interagire le persone con loro, che lo facciano con le proprie esperienze e i propri pensieri e vedere cosa ne tirano fuori”. Durante la prima mondiale la musica che accompagna il film è stata suonata dal vivo.