
Un team dell’Universidad del País Vasco ha messo a punto un sistema ibrido per l’accumulo di energia che unisce il meglio di batterie e supercondensatori, utilizzando un materiale tanto semplice quanto sorprendente: gli scarti delle segherie. La scoperta, pubblicata sul Journal of Power Sources, potrebbe cambiare le carte in tavola nel campo dello stoccaggio energetico, puntando su sostenibilità e costi contenuti.
“Non tutta la biomassa è uguale quando si tratta di ottenere carbonio di qualità”, ha dichiarato Idoia Ruiz de Larramendi, coautrice della ricerca. “Con il pino insignis, però, abbiamo centrato l’obiettivo: risultati ottimali con un processo a basso impatto”. La produzione degli elettrodi, cuore del sistema, non ha richiesto temperature oltre i 700°C né additivi costosi, rendendo la tecnologia efficiente e alla portata di molti. Il dispositivo, un ibrido agli ioni di litio, è una vera svolta: immagazzina energia come una batteria, sprigiona potenza elevata e resiste a migliaia di cicli di carica-scarica come un supercondensatore.
Il segreto? La combinazione di un elettrodo “da batteria” e uno “da supercondensatore” nello stesso sistema, con il carbonio della biomassa di pino a fare da protagonista. “È un’alternativa verde ed economica ai classici condensatori agli ioni di litio”, spiegano i ricercatori. “La biomassa non è solo un rifiuto: è una miniera d’oro per sviluppare soluzioni energetiche potenti e sostenibili”. Un messaggio chiaro: questa strada va battuta, e con urgenza, per rispondere alla crescente fame di tecnologie ecocompatibili nel settore energetico.