Eni, accordo fatto. Raffineria di Gela riparte, salvi i posti di lavoro

Eni, accordo fatto. Raffineria di Gela riparte, salvi i posti di lavoro
6 novembre 2014

“Accordo fatto” per lo stabilimento dell’Eni di Gela “davanti al ministro Guidi”. La raffineria diventa cosi’ “green” e i posti di lavoro sono “salvi”. E’ quanto annuncia Enrico Romagna Manoja, portavoce del ministro dello Sviluppo economico (Mise), in un tweet. Dunque, si’ alla riconversione verde della raffineria Eni di Gela che porta con se’ la garanzia del mantenimento di tutti i posti di lavoro, compresi quelli dell’indotto e l’impegno all’utilizzo del sito gelese per l’insediamento di una bioraffineria nonche’ come base logistica per l’on e l’offshore e la nascita di un nuovo centro di alto livello per la sicurezza nel settore dei biocarburanti. E’ quanto si legge in una nota del Mise. Si muove lungo queste direttrici di fondo il Protocollo d’intesa firmato questa sera al Ministero dello Sviluppo Economico, alla presenza del Ministro Federica Guidi, del Vice Ministro Claudio De Vincenti e dall’amministratore delegato di Eni Claudio Descalzi. Il Ministro Guidi, nell’esprimere soddisfazione per l’accordo raggiunto, ha ringraziato Azienda e Sindacati per la responsabilita’ dimostrata nella gestione di questa difficile vertenza che si e’ conclusa con un investimento strategico per la Sicilia, per il sistema energetico nazionale e per la difesa dei livelli occupazionali. Con l’accordo di oggi “Gela può ripartire con un nuovo piano di sviluppo economicamente sostenibile”, afferma l’ad dell’Eni Descalzi, aggiungendo che “il piano prevede nuove e importanti iniziative industriali volte a sviluppare il settore upstream in Sicilia e a rendere le nostre attività sempre più sostenibili a livello ambientale”.

Gongola il governatore della Sicilia, Rosario Crocetta: “E’ il più grande progetto verde in Italia. Con questo accordo non solo garantiamo i livelli occupazionali ma si fa in modo che Gela riacquisti quelle sue vocazioni perse a causa di una industrializzazione che ha impedito lo sviluppo di settori come l’agricoltura e il turismo”. A sottoscrivere il testo- limato fino all’ultimo- tutte le parti interessate dalla lunga vertenza: la Regione Sicilia con Crocetta, il sindaco di Gela Angelo Fasulo, l’Eni con il Chief Down Stream & Industrial Operations Officer Salvatore Sardo e il presidente della Raffineria di Gela Claudio Zacchigna, Confindustria Sicilia, le organizzazioni sindacali nazionali e territoriali dei chimici e le Rsu.

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“Con la firma del protocollo d’intesa con Eni abbiamo gettato le basi per la salvaguardia dei posti di lavoro a Gela”. Lo dichiara il segretario nazionale Ugl Chimici, Luigi Ulgiati, al termine del tavolo al Mise, aggiungendo che “ora ci impegneremo affinche’ la svolta ‘verde’ sia davvero un’opportunita’ di rinascita per il polo industriale siciliano, vigilando sull’attuazione dell’intesa con l’obiettivo di garantire occupazione e sviluppo”. Per Antonio Ferro, segretario Uiltec Sicilia è “un passo importante per la difesa dell’occupazione e il consolidamento di questa realtà industriale”. “Adesso  – aggiunge – il compito di questo sindacato sarà quello di vigilare su tappe e tempi affinché siano rispettati gli accordi”.

Ecco invece il commento di Emilio Miceli e Michele Pagliaro, segretari generali di Filctem e Cgil Sicilia: “Un negoziato duro e faticoso, segnato da tante ore di sciopero, ma alla fine risulta credibile il sostegno al reddito di tutti i 2000 lavoratori, tra diretti e dell’indotto, per tutta la fase di transizione verso il progetto industriale di green refinery”. ”Soddisfazione” per l’accordo, raggiunto viene espressa da Marco Venturi, presidente di Confindustria Centro Sicilia. “Un piano – dice – con il quale viene garantito lo sviluppo del territorio tramite l’investimento di ingenti risorse che serviranno anche per la riqualificazione ambientale e la reindustrializzazione dell’area”.

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