Politica

Equo compenso, via libera unanime dalla Camera

Via libera unanime dell’aula della Camera al progetto di legge sull’equo compenso, a prima firma della premier Giorgia Meloni e Jacopo Morrone della Lega. Il provvedimento è stato approvato con 253 voti a favore, nessun contrario e nessun astenuto. Era in prima lettura e passa ora all’esame del Senato. Il provvedimento ricalca il testo approvato nella scorsa legislatura da Montecitorio che aveva proseguito il suo percorso nella commissione competente del Senato ma si era poi fermato per l’anticipata conclusione della legislatura. Sul tema, oltre al progetto di legge Meloni-Morroni, sono stati presentati testi di Fi, Azione-Italia Viva ma anche il Pd (seppur quest’ultimo non del tutto coincidente con quello adottato nell’iter in commissione come testo base).

Il provvedimento si compone di 13 articoli a cominciare dall’articolo 1 che contiene la definizione di equo compenso dove si puntualizza che per essere considerato equo, deve essere proporzionato alla quantità e qualità del lavoro svolto e al contenuto e alle caratteristiche della prestazione professionale, nonché conforme ai parametri stabiliti per la determinazione dei compensi. Durante l’esame in Aula, il viceministro alla Giustizia Paolo Sisto ha assicurato che il governo si impegnerà “a far sì che la legge possa essere in costante monitoraggio, cioè che si possa nella pratica e nella sua applicazione essere pronti comunque ad integrazioni, a prendere atto di fenomeni che dovessero suggerire ulteriori riflessioni”.

Le reazioni

 “Sì convinto” del gruppo Lega alla Camera alla proposta di legge sull`equo compenso delle prestazioni professionali. Lo dichiara il leghista Jacopo Morrone, firmatario con la premier Giorgia Meloni del progetto di legge sull’equo compenso. Un provvedimento che, ha sostenuto Morroni, ha avuto un iter “tormentato” ma che è “molto atteso” e che “punta a superare uno scoglio penalizzante per una parte significativa della nostra società tornando a valorizzare il merito e i talenti di tanti professionisti”. Il testo licenziato dalla Camera è, ricorda in una nota, “sostanzialmente lo stesso approvato sempre alla Camera durante la scorsa legislatura. La caduta del Governo Draghi ne aveva interrotto l`iter prima del definitivo passaggio in Senato”.

“Un compenso equo – afferma Morrone – rappresenta un diritto per i liberi professionisti che hanno subito un progressivo declino delle professioni iniziato dalla seconda metà degli anni `90 con il cosiddetto decreto `Bersani` che, nei fatti, avrebbe ingenerato lo scardinamento di quel compenso dignitoso che dovrebbe spettare al professionista. Si tratta di una riforma per cui ci siamo a lungo battuti. Questa è anche l`occasione per sollecitare l`attenzione della politica e delle istituzioni verso il mondo eterogeneo delle professioni che rappresentano una grande forza motrice della nostra società sia dal punto di vista intellettuale, che operativo. Un mondo che è stato purtroppo trascurato per troppi anni pur risultando indispensabile allo sviluppo, alla modernizzazione e alla crescita del nostro Paese”.

“Bene approvazione Camera a pdl Equo Compenso, a cui è stata abbinata nostra proposta presentata da Enrico Costa. L`equo compenso è atto dovuto per i professionisti, garantisce loro equilibrio e dignità. Ora iter sia rapido anche al Senato, Terzo Polo non farà mancare supporto”. Lo scrive sui social Mariastella Gelmini, vicesegretario e portavoce di Azione.

“L’approvazione da parte della Camera della legge sull’equo compenso, grazie a una proposta a mia prima firma integrata alle altre, mi riempie di soddisfazione”. Lo dice Giorgio Mulè, vicepresidente della Camera e deputato di Forza Italia, estensore di una delle proposte di legge confluite nel testo sull’equo compenso approvato oggi a Montecitorio. “Il compito della politica – aggiunge – è dare risposte alle esigenze dei cittadini, ed essere pagati adeguatamente per il lavoro che si svolge è sacrosanto. Si tratta di un aiuto concreto per i professionisti iscritti negli ordini professionali e in particolar modo per tutti quei giovani che si affacciano al mondo delle professioni”. “Adesso – conclude Mulè – toccherà al Senato dare il via libera definitivo a questa norma, ma ormai il percorso è tracciato, finalmente l’equo compenso sta diventando un diritto”.

“L’approvazione all`unanimità alla Camera dei deputati della legge sull`equo compenso, fortemente voluta dal presidente Giorgia Meloni, rappresenta il raggiungimento di un principio di civiltà giuridica e professionale. Un provvedimento volto a tutelare milioni di professionisti, lavoratori che vanno valorizzati perché sono un patrimonio per la nostra Nazione. Sarebbe illogico continuare solo a vessare questa categoria con nuove tasse, senza prevedere un sistema di tutele che assicuri dignità agli autonomi. Con questa norma abbiamo stabilito un perimetro di regole per difendere i professionisti dalla committenza forte. Una legge fortemente voluta da Fratelli d`Italia e che nasce nella scorsa legislatura. Ringrazio tutte le forze politiche che, lealmente, hanno sostenuto questa proposta per difendere un modello sociale e valoriale, basato su meritocrazia e competenza”. Lo dichiara in una nota il ministro dell`Agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste, Francesco Lollobrigida.

“Grande soddisfazione per il voto favorevole unanime alla Camera dei Deputati per la proposta di legge sull`equo compenso delle prestazioni professionali, dopo l`interruzione dell`iter nella scorsa legislatura, per riconoscere ai professionisti un compenso commisurato alla quantità e complessità del lavoro e conforme ai compensi previsti dalla legge. Una battaglia di buonsenso per cui la Lega si è a lungo battuta e che aiuterà a valorizzare merito e talento di tanti professionisti, soprattutto giovani”. Così una nota della Lega.

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