Trapani, si indaga per terrorismo su due libici richiedenti asilo. Il prefetto: “Trovate immagini sui cellulari”

ALLARME TERRORISMO A segnalare i due extracomunitari sono stati gli agenti della Digos del capoluogo siciliano

migranti

A Trapani si indaga su due immigrati in possesso di materiale islamista. I due sono ospiti di uno dei centri di accoglienza e sono entrambi richiedenti asilo. “Sono state trovate delle immagini sui cellulari di due uomini di nazionalita’ libica – dice il prefetto di Trapani, Leopoldo Falco – e ci sono delle indagini in corso, ma i due soggetti restano assegnati al centro di riferimento”. Le immagini individuate dagli investigatori ritrarrebbero alcuni luoghi simbolo della Libia e durante il triage sanitario sono emerse alcune ferite sui loro corpi. Quindi, si indaga per terrorismo. La Dda di Palermo ha aperto un fascicolo. A segnalare i due libici sono stati gli agenti della Digos di Trapani. I due uomini sono giunti a Trapani a bordo della nave di soccorso “Fastnet Sentinel” lo scorso 23 agosto e durante l’identificazione nrll’hotspot di Contrada Milo sono emersi messaggi ed immagini di contenuto jihadista nei loro telefoni cellulari. I due libici sono ritenuti vicini all’organizzazione dell’Isisi e sono indagati per terrorismo. Per loro – al momento – non e’ stata disposta nessun tipo di misura restrittiva.

Intanto, si registra un ennesimo sbarco di migranti a Trapani. A bordo della nave Dattilo della Guardia Costiera sono giunti sul molo Ronciglio 798 migranti salvati nel Mediterraneo. “Li abbiamo soccorsi in otto interventi differenti – dice Alessio Morelli, comandante della nave – in cinque casi siamo intervenuti direttamente, negli altri tre abbiamo effettuato dei trasbordi da altre imbarcazioni intervenute”. Intercettati anche 20 migranti che viaggiavano a bordo di un barchino da 7 metri. “Abbiamo effettuato una sosta a Mazara del Vallo – continua – in cui abbiamo trasbordato una donna somala che aveva appena partorito”. Provenienti dall’Africa subsahariana, presenti anche 15 siriani e numerosi minori. Al termine dello sbarco saranno smistati: 200 andranno a Messina, 500 all’Hotspot di contrada Milo (al momento vuoto) e 100 nei centri di accoglienza in attesa dell’identificazione all’Hotspot.